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366 PARTE SECONDA rincresce d’avervi a dar simil nuove, perché io amava e riveriva Giulio per vostro conto. Ma io vi son troppo tenuta e non debbo mancare d'avvisarvi quello che a l’onor vostro appartiene. Bene vi prego a tenermi celata, per i molti rispetti che potete imaginarvi, a cièche Giulio non facesse farmi dispiacere.— Né contenta la scelerata balia di questo tradimento, per meglio incarnar il suo falso dissegno, narrò a molti questa favola, a ciò che per altra bocca a l'orecchie di Camillo fosse rapportata; e successele troppo bene, imperò che la madre, fratelli ed altri propinqui di Camillo Io garrirono troppo agramente di questa cosa e volevano astringerlo a distorsi da la pratica di Cinzia, dicendogli che non solamente ella si mischiava con Giulio, ma gli affermarono anco eh'ad altri faceva di sé copia e che il fatto era di tal maniera certo che non bisognava altra certezza. Nasceva questa credenza perché la balia aveva bucinato non so che d’alcuni altri giovini, che dicevano aver goduto molte fiate Cinzia. Parve a Camillo sentendo queste trame si bene ordite e credendole esser vere, che la terra gli mancasse sotto i piedi, e di si fatta maniera stordì che non sapeva che farsi. Amava egli sommamente Cinzia, si perché credeva da lei esser amato e si vedeva amorosamente accarezzato, ed altresi per le vertuti e buone parti che in quella erano, che molto amabile la rendevano. Ora sentir egli che ella altrui si fosse data in preda, troppo altamente l’affliggeva e pareva che si sentisse schiantare per viva forza le radici del core. Ma quello che vie più d’ogni altra cosa lo trafiggeva e miseramente tormentava, era che cosi caro amico come ei teneva Giulio gli avesse fatto cotanto oltraggio e si enorme torto; e di tal guisa questa doglia al core se gli impresse che fu per gravissimamente infermarsi. Egli ne perdette il sonno ed il cibo, ed altro non faceva che pensare, chimerizzare e farneticare, ora una cosa deliberando ed ora un’altra. Come gli sovveniva de l'intrinseco amore e cordial amicizia che era tra lui e Giulio, parevagli impossibile che esso Giulio mai gli avesse fatto cosi grande ingiuria e vergogna; ed ancora che veduto l'avesse, non lo voleva credere. Da l’altra parte poi ricordandosi de le parole de la balia e veracissime riputandole, era astretto a