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NOVELLA XI. je la musica Giulio meravigliosamente e la sua parte molto sicuro « a libro » cantava, e sonava altresi d'alcuni stormenti. Per ueste cagioni era divenuto tanto domestico di Cinzia che, o vi fosse Camillo o non, se ne stava egso Giulio di giorno e di notte senza rispetto veruno a ragionar con lei, e per rispetto del suo amico Camillo l’amava come propria sorella. La balia veg- o-endo questa amorevol domestichezza, deliberò tra se stessa far ogni cosa a fine che Giulio amorosamente prendesse piacer con Cinzia- Fatta cotesta deliberazione, trovò su l’ora del merigge che Giulio stava ad una finestra vagheggiando per piacere e da scherzo una fanciulla che dirimpetto a l’albergo di Cinzia dimorava, ed a lui avvicinatasi, cosi, ridendo, gli disse: — Deh, Giulio, io non so che dirmi de’ casi tuoi. Tu stai qui a beccarti i getti con questa fanciulla, che tanto è garzona che mai non ne verrai a capo, e tanto meno quanto che suo fratello n’ ha estrema cura e con guardia solennissima la tiene, ed una sua zia mai non l’abbandona di vista, come chiaramente veder tu puoi. Quanto sarebbe meglio che tu, lasciata costei, ti rivolgessi altrove ed amassi chi t’ama e sommamente desidera compiacerti, ogni volta che s'avveggia che tu voglia amare si come ella ama te. — E chi è costei — rispose Giulio — di cui tu mi parli? chi è el]a> — Ella — soggiunse la balia — è Cinzia mia padrona, che assai più t’ama che se stessa, ed io te ne posso render verissimo testimonio, perché ella più volte s’è scoperta meco. Ma ella non ardisce dirloti per téma che tu a Camillo talora non ne facessi motto. — Giulio che in altra parte aveva fermati i suoi pensieri e che talora per passare il tempo mostrava esser invaghito di quella garzona, e prima averebbe sofferto di morire che far si fatto torto al suo Camillo, disse a la balia: — Io non penso che Cinzia abbia in capo simili pensieri di me, sapendo ch’io l’amo da sorella, e la riverenza ch'io porto a Camillo non comporterebbe che da me simil impresa si sentisse. Ella può ben esser sicura ch’io farei ogni cosa possibile per amor di lei, pure che non v'intravenisse l’offesa di Camillo. — Volendo poi chiarirsi de l’animo di Cinzia e del tutto avvertirne Camillo, disse: — Vedi, balia, io non penso a coteste favole per infiniti rispetti ; ma se pur