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ed onorato barone de l’isola, e a tutti i suoi cognati provide di stati e rendite di si fatta maniera che per sempre contenti si chiamarono. Tale adunque essaltamento ebbe la bella e saggia Aelips divenuta reina, degna nel vero di esser senza fine celebrata. Né meno merita esser lodata il magnanimo e vertuoso re in questo caso, il quale, operando del modo che fece, mostrò sé esser vero re e non tiranno. E certo egli è degno, in ciò che con Aelips fece, d’ogni bella lode, la cui gloriosa di se medesimo vittoria i suoi sudditi amorevoli ed ubidientissimi gli rese, e ad altri diede essempio di bene operare, insegnando a tutti che le fame immortali cosí s’acquistano. Ed io per me credo e porto ferma openione che non minor gloria dar se gli debbia che egli sapesse si bene i suoi disordinati appetiti regolare e sovrastare a le sue amorose passioni, di quella che se gli dá di tante e si famose vittorie che per via de l’armi ebbe.