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NOVELLA XXXVII 307 di quelli e di voi medesimo cura non pigliate? Ma s'ingegno averete come io so che avete, da voi si penserà che un breve, disonesto e fuggitivo piacere con una donna per forza preso, può molto poco di gioia recare, che forse infinito danno appor- tarebbe. Da voi per me e per i miei figliuoli né robe né stato né altro util voglio se non quanto la mia e loro servitù aver meritevolmente deve. Per questo tenetevi lo scritto vostro e datelo ad altri che, pure che abbiano danari e gradi, non curano come si vengano. Io, per quanto potrò, non voglio mai che né a me né ai miei figliuoli né ai miei discendenti sia gettata in occhio cosa alcuna che possa con ragione farci arrossire e mutar in viso di colore, ché ben sapete come si scherniscono e si mostrano a dito alcuni che da’ regi passati, per disonesti uffici che fatto hanno, sono divenuti ricchi e grandi, che prima erano di bassa condizione ed ignobilissimi. Sovvengavi, sire, che non è molto che voi ad uno di costoro in faccia propria, essendo con Tessercito contra gli scocesi, rimproveraste che per esser stato ruffiano di vostro padre era di barbiero stato fatto conte, e che lo fareste ancora, se non cangiava vezzi, tornar a la barberia al suo antico mestiero. E con questo, sire, sarà il fine del mio lungo parlare, chiedendovi umilmente perdono se cosa I10 detta che non vi piaccia, e supplicandovi il tutto a pigliar con quella affezione che io ho parlato. Cosi con vostro congedo me ne vado a casa a mia figliuola, e farò pun- talmente quanto ricercato m’avete. — E non aspettando dal re altra risposta, del camerino uscito, si parti, assai e varie cose sovra i ragionamenti fatti pensando. Punsero si amaramente le ragioni del conte l'appassionato ed infermo animo del re, che quasi fuor di se stesso non sapeva che dirsi; e tanto più il punsero e trafissero quanto che tanto ceco non era, che egli non vedesse che diceva la verità e che da affezionato, vero e fedelissimo servidore parlato gli aveva. Onde tra sé cominciò molto minutamente a considerar tutto il ragionamento fatto e di modo, cose assai dette, lo premevano che si trovò troppo mal contento che in simigliarne caso fosse stato oso di ricercar per mezzo a conseguir il suo desiderio il padre de la sua innamorata,