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290 PARTE SECONDA apparterrebbe, per la servitù di mio padre, di mio marito e di tutti i miei, agramente riprendermene e darmene conveniente castigo. Si che, valoroso signore, che gli altri solete vincere e soggiogare, vincete e soggiogate voi stesso e levatevi queste disordinate e poco onorevoli voglie di core, e attendete a la conservazione ed agumentazione del regno. — La compagnia che era col re e vedeva questi stretti ragionamenti imaginava che essi parlassero de l’assedio e de la guerra passata. In questo venne il sescalco e disse il desinar esser presto. Il perché il re andò e si pose a mensa, ma niente o molto poco mangiò, stando tutto pensoso e di mala voglia. Ogni volta poi che gli veniva in destro di poter vagheggiar la dama, le gettava l'ingordo ed appassionato occhio a dosso, e cercando rallentar le cocenti e vive fiamme che miseramente lo ardevano, tuttavia le faceva maggiori e, come l’augello preso al visco, più ne l’amorosa pania s’intricava. I baroni ed altri, che vedevano questo insolito contegno del re, forte se ne meravigliavano; al vero perciò non si seppero apporre già mai. Stette quel giorno il re a Salberi e considerò le batterie fatte dagli scocesi e con i suoi lungamente ne ragionò, avendo di continovo l’animo a le sagge risposte de la dama, le quali quanto più vere e più oneste le stimava, tanto più s’affliggeva e si disperava di poter conseguir l’intento suo — ché tutto era fitto in questo — di prender amorosamente piacer con lei. Egli nel vero è gran cosa che quasi tutti questi lascivi innamorati quando sono di brigata con i lor compagni, se punto hanno del civile e del galante, lodano sempre quelle donne le quali amano, levandole con onorate parole fin al terzo cielo, e mai non si straccano d’essaltarle e commendarle. Per l’ordinario poi avendole date tutte le lodi che loro occorreno, di beltà, leggiadria, gentilezza, modestia, accortezza, prudenza, di belle maniere ed umanità, la più sublime e rara vertù che più magnificamente lodando estolgono e cantando celebrar si sforzano, è quella in ogni donna non mai a pieno lodata pudicizia ed onestà. Questa vertù di tanto valore e di tanta stima è tenuta ne le donne, e tanto quelle fa riguardevoli e degne di vera ammirazione, che se avessero tutte le grazie e lodevoli