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288 PARTE SECONDA formar parola, e in questa maniera tacendo e ardendo consumerà mesi ed anni. Tuttavia costui, che cosi nel cospetto d'una donna trema e tace, non si moverebbe di passo per uno o dui uomini armati, ed innanzi a gran prencipi e regi non solamente bene, ma con audace e ferma voce le ragioni sue direbbe. Un altro poi in quel punto medesimo che s'innamora e che si sente per tutte le vene sparger il liquido, sottile e velenoso fuoco de l’amore, che in lui non lascia dramma che interamente non arda, tanto animoso diviene che, ogni volta che abbia occasione di parlar a la sua donna, tutte le sue passioni arditamente le scopre, e spesso il primo giorno del suo amore è anco il primo a manifestar le fiamme. E di questa sorte era il re Odoardo, il quale, poi che vide la contessa tacere, cosi con pietosa voce a quella disse, avendo gli occhi di lagrime colmi: — Ahi, cara dama mia, quanto sono i miei pensieri, misero me, lontani da quello che forse v’imaginate! — E questo dicendo, fu costretto a lasciar uscir dagli occhi alcune lagrimette. Poi disse: — Io ho un ardentissimo pensiero che fieramente mi molesta, né è possibile che di cor me lo levi, e mi v’è nato dapoi che io son giunto qui, e non mi so risolvere. — Taceva la donna veg- gendo cotali maniere nel re, e non ardiva né sapeva che dirsi, quando egli con un pietoso sospiro le disse: — Che dite voi, dama? non sapete voi darmi alcun compenso? — Ella, alquanto assicurata e il tutto pensando se non ciò che era: — Sire — rispose, — io non saperei che rimedio darvi, non sapendo che male sia cotesto che tanto par che vi prema. Se state di mala voglia perché il re di Scozia abbia danneggiato il paese nostro, il danno non è tale che meriti nel vero che un tanto personaggio se ne affligga, oltra che la Dio mercé voi sete in esser di poterne con doppio strazio pagar gli scocesi, come altre volte fatto avete. Sire, egli è tempo di venir a desinare e lasciar questi pensieri. — Il re alora fatto buon animo cosi le disse: — Ahi, dama mia cara, io mi sento di soverchia pena scoppiare il cor nel corpo, e sono sforzato, se vivere voglio, di manifestarvi il segreto de l'animo mio e scoprirvi la cagione del pe- nace mio dolore, parendomi che a voi e a me non convenga