Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
NOVELLA XV 25 duca Alessandro tien bella ed onorata corte di gentiluomini assai cosi stranieri come di Toscana, e tra gli altri v’era un giovine cittadino di Firenze suo favorito, il cui nome per ora sarà Pietro. Questi un di essendo in 'contado ad un suo podere non molto lungi da Firenze, vide una giovanetta figliuola d’un mugnaio, che era molto bella e gentile, che gli piacque pur assai. Ed il molino del padre di lei era vicino al podere dove Pietro aveva una bella ed agiata stanza. Egli veduta che ebbe la giovane, cominciò seco stesso ad imaginarsi come farebbe a divenir di quella possessore e coglierne quel frutto che tanto da tutte le donne si ricerca. Onde avendo avuto licenza dal duca di star in villa otto o dieci di, cominciò a far la ruota del pavone a torno a costei, e con tutti quei modi che sapeva i me- gliori s’affaticava di renderla pieghevole ai suoi piaceri. Ma ella punto di lui non si curava, e tanto mostrava aggradir l’amor che Pietro le portava quanto i cani si dilettano de le busse. E perché il più de le volte avviene che quanto più un amante si vede interdetta la cosa amata egli più se n’accende e più desidera venir a la conclusione, e molte volte ciò che da scherzo si faceva si fa poi da dovero, l’amante tanto si senti accender de l’amore de la detta mugnaiuola che ad altro non poteva rivolger l’animo, di modo che desperando di conseguir l’intento suo e non potendo molto lungamente restar in villa, più sentiva crescer l’appetito e l’ardente voglia di goder la cosa amata. Onde provati tutti quei modi che gli parvero a proposito di facilitar l’impresa, come sono l’ambasciate, i doni, le larghe promesse e talora le minacce ed altre simili arti che dagli amanti s’usano e che le ruffiane sanno ottimamente fare, poi che s’accorse che pestava acqua in mortaio e che effetto alcuno non riusciva, avendo assai pensato sopra la durezza de la fanciulla e sentendosi indarno affaticare ed ogni ora mancar la speranza, dopo vari pensieri che assai combattuto lo avevano, deliberò, avve- nissene ciò che si volesse, rapir la giovane e quello che con amore ottener non poteva, goderlo con la forza. Fatta questa deliberazione, mandò a chiamar dui giovini amici suoi, che avevano i lor poderi a lui vicini e a caso si ritrovavano fuori.