Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
NOVELLA XXXVI 271 La Nicuola tutta la notte con la sua mamma ragionò di Lattanzio; e sospirando e dimenandosi, né dormi ella né lasciò dormir la Pippa, e sapendo che a suo padre aveva la Pippa detto di ritenerla uno o dui di, deliberò restar con lei. Venne il giorno e non comparendo Romulo a casa, Lattanzio mandò di qua e di là a ricercarlo e spiar per diverse vie se nulla di lui s’intendeva. E facendone diligentemente spiare e dando gli contrasegni de le vestimenta e de l'età, fu uno che disse il di innanzi averlo veduto entrar in casa di Pippa di Giacomaccio, che stava vicina a la chiesa maggiore. Lattanzio che la conosceva, avuto questo indizio, quasi su l’ora del desinare andò a ritrovarla e picchiò a l’uscio de la casa. La Pippa, fattasi a la finestra e conosciuto il giovinè, si meravigliò e dubitò che forse egli sapesse che la Nicuola fosse in casa, e gli disse: — Giovine, che cercate voi? — Monna Pippa — rispose egli, — quando non vi sia in dispiacere, io vi direi volentieri diece parole. — Venticinque — disse la Pippa, e detto a la Nicuola che Lattanzio era di sotto, subito a basso smontò ed aperse la porta. 11 giovine entrò in casa e si mise a sedere presso a la Pippa, in luogo ove Nicuola senza esser vista poteva veder lui e udir ciò che diceva. Ora Lattanzio cosi a parlare cominciò: — Monna Pippa, ancor che io non v'abbia mai fatto servigio che meriti ch’io debbia presumer di richiedervi piacer nessuno e d’averlo, nondimeno l’usanza mia che è di compiacer a tutti, e saper voi esser donna che da molti gentiluomini séte amata, che dimostra voi esser cortese, mi dà animo ricorrer qui a voi con ferma speranza che al desiderio mio pienamente sodisfarete. Perciò senza più usar ceremonie di parole, vi prego affettuosamente che voi vogliate dirmi che cosa è d’un garzone vestito di bianco che ieri venne qui a trovarvi ed ha nome Romulo, che può aver circa dicesette anni, di molto buona e gendl aria, che stava meco per paggio e da ieri in qua non è ritornato a casa, lo vi prego che di grazia vi piaccia di darmene nuova, ché me ne farete piacer singolarissimo ed io per sempre ve ne resterò ubligato. — Figliuol mio — disse la Pippa, — io vi ringrazio del vostro buono e cortese animo che mi mostrate, ché certo m’è pur troppo caro, e piacemi che siate degnato di venir