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NOVELLA XXXVI 269 Camilla, con la quale ordinò tutto quello che era bisogno per salvezza de la Nicuola, ogni volta che Ambrogio fosse ito al monastero. Suor Camilla, che era buona maestra di cotal mestiero, disse a la Pippa che stesse di buon animo, che il tutto passeria bene. Indi partitasi, andò a casa sua ove la Nicuola, che più non era Romulo, l'aspettava con grandissimo desiderio per intender come la cosa passava. Ella già s'era vestita i suoi panni e conciatasi il capo come usano le nostre fanciulle. Tornata, la Pippa le narrò tutto ciò che fatto aveva, dicendole se voleva il giorno seguente andar a casa al padre o dimorar uno o dui di, che era in sua libertà. Conchiuse la Nicuola star anco il di seguente con la sua mamma, ed altro non faceva che tormentarla del suo Lattanzio, mostrando un si estremo desiderio d’averlo per marito che esser non poteva maggiore. La Pippa le teneva pur detto che mettesse i suoi pensieri altrove, poi che chiaramente conosceva che indarno s’affaticava, conoscendo. Lattanzio esser si fieramente invaghito di Catella che mai a ve- run’altra cosa non pensava, e che a la fine egli averebbe l’intento suo domandandola a Gerardo per moglie. — Questo è quello — diceva Nicuola — che mi tormenta, né mai ci penso che non mi disperi. Ma se mio padre non veniva cosi tosto, mi dava l’animo che io averei messo Lattanzio in tanta disgrazia a Catella, che essa averebbe innanzi voluto un contadino per marito che lui. Ma la cosi presta ed improvisa venuta di mio padre ha guasto il tutto. — Ha guasto? — rispose la Pippa. — Anzi ha egli acconcio il tutto. Se vero è ciò che narrato m’hai che tra Catella e te è intervenuto, io t'avviso che i casi tuoi erano in malissimo termine, con ciò sia cosa, se tu ci tornavi a parlarle un'altra volta, ella senza dubio dopo i baci averebbe voluto giocar di mano, e trovandoti fanciulla, che pensi tu che giudicio avesse fatto di te? non restavi tu appo lei perpetuamente svergognata? non credi tu che ella subito averia pensato che tu fossi la bagascia di Lattanzio? — E questo è quello — soggiunse Nicuola — che io averei voluto che fosse occorso. Ella ancora che, come tu dici, m’avesse trovata fanciulla, non m’averebbe perciò conosciuta per Nicuola figliuola d’Ambrogio, e Lattanzio le sarebbe caduto