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NPVEI.I.A XXXVI 255 richiese al padre di lei per moglie, contentandosi pigliarla senza dote. Vedete, signori miei, che fa questo traditor d'Amore quando entra nel petto a questi vecchi insensati. Egli acceca cosi loro gli occhi e di tal maniera gli abbarbaglia che fanno i più strabocchevoli errori del mondo, il che' tutto ’1 di si vede. E in effetto quasi tutti i vecchi che prendono fanciulle per moglie se ne vanno a prender il possesso di Corneto. Ad Ambrogio pareva pur male a dar Nicuola ad un vecchio; nondimeno non disse né si né no, perciò che era ancor in speranza d’aver Paolo e non l’averia voluta maritar innanzi che di lui avesse nuova. In Esi era grande la fama de la beltà de la Nicuola ed altro che di quella non si parlava. Ogni volta poi che usciva di casa, era da ciascuno mostrata a dito e molti per vederla le passavano dinanzi la casa. Avvenne in quei giorni che Lattanzio Puccini, giovine senza padre e madre, che dei beni de la fortuna era molto ricco e non passava ancor ventun anno, vide la Nicuola ed ella vide lui, di modo che tutti dui insieme l’uno de l’altro s’accesero. Lattanzio ad altro non attendeva che di poterla veder ogni di e mostrarle con gli occhi come per amor di lei si consumava. Ella quantunque volte lo vedeva gli faceva buonissimo viso, del che il giovine avvedutosi e tenendo per fermo esser da lei amato, si tenne il più contento amante che fosse già mai. Da l’altro canto Nicuola, a cui le bellezze e i modi di Lattanzio più che di nessuno che veduto avesse piacevano, con cosi fatto modo dentro il molle e delicato petto ricevve le fiamme amorose che senza la vista di lui non sapeva vivere. E perché di rado avviene che ove le voglie di dui amanti si confaccino, non consegua ciò che desiderano, trovò Lattanzio modo di scriverle e aver da lei risposta. Onde avendo messo ordine poter insieme ragionare, avvenne che Ambrogio per certi conti di mercanzia fu astretto a ritornar a Roma e dimorar molti di fuor di casa. 11 perché non volendo che la Nicuola rimanesse senza onesta compagnia, quella ne mandò a Fabriano in casa d’un suo cognato che moglie aveva e figliuole. Fu la partita de la Nicuola tanto subita ch’ella non puoté avvisarne l’amante. Parti Ambrogio e andò di lungo a Roma. Lattanzio,