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PARTE SECONDA dinanzi agli occhi. Fatta cotal deliberazione, non sapeva in che modo farla morire. Fu pili volte per operare che Giovan Tros ministro suo di simili sceleraggini la devesse svenare, ma non sapeva che via tenere ché la cosa fosse occolta. Pensò avvelenarla, ed anco questo modo non gli andava per la fantasia, non si fidando prender il veleno dagli speziari ed egli non sapeva distillar sorte alcuna di veleni. Ma accecato da l’appetito che aveva di tórre l’adultera per moglie, deliberò egli stesso esser quello che la moglie ancidesse. Onde una notte, essendo nel letto con esso lei, quella con le proprie mani crudelissimamente strangolò, dando la voce che d’un fiero accidente che assalita l’aveva, non la potendo aiutare, era morta. Giovanni Turlaire padre de la suffocata donna si trovava in quel di in Grassa, il quale, veggendo la strangolata figliuola ne la faccia alquanto gonfia e la gola piena di lividori con segni de le dita, ebbe sospetto de la cosa come era; ma dissimulando ed al genero nulla mostrando, destramente essaminò una donna di casa, la quale altro non sapeva dire se non che la madonna la sera stava benissimo e che allegra e di buona voglia s’era nel letto corcata. V’aggiunse poi che la notte aveva sentito romore in camera ed una e due volte essa donna gridare. Onde tenendo per fermo la sua figliuola esser stata dal perfido marito uccisa, senza far movimento alcuno, non dopo molto al genero disse: — Ora via, attendi a provedere che l’essequie ed il corrotto si faccia conveniente a te ed a mia figliuola, come io mi rendo certo che tu farai. Io fra questo mezzo me ne vado a far un mio servigio e tantosto ritornerò a casa. — Andò il dolente padre a trovar il giudice criminale e gli narrò il dubio che aveva, il detto de la donna ed i segni che l’affogata donna aveva ne la gola; onde il giudice fece dar de le mani a dosso al Tolonio e da’ medici visitar il corpo, i quali giudicarono la povera donna senza un dubio al mondo esser stata violentemente morta. Il Tolonio, veggendosi ne le mani de la giustizia, o non volle o non seppe o non puoté buonamente negare il suo misfatto. Il che intendendo madama di Cabrio e conoscendosi esser anco ella colpevole non solamente de la morte de la donna, come instigatrice