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192 PARTE SECONDA liberato, lo ho visto il tuo processo che è assai brutto: tuttavia io parlerò qui col signor giudice e farò a la meglio che si potrà. — Fridiano lo ringraziò e pregò che non perdesse tempo, e fu rimenato in prigione. Dapoi furono insieme il giudice, la donna e il notaio pisano e consultarono ciò che fosse da fare per ultimar questa pratica. Conchiusero adunque che il notaio pisano andasse a ritrovar Fridiano e facesse che egli chiedesse di grazia di poter parlar con la moglie; il che dal notaio diligentemente fu posto ad essecuzione. La donna con le lagrime su gli occhi e con il fumo di solfo impallidita, che pareva proprio che fuora d’una sepoltura uscisse, fu a Fridiano condotta insieme con il notaio pisano. Come il marito vide la moglie cosi pallida, piangendo l’abbracciò e chiesele mille perdoni che mai di lei avesse avuto sospetto, promettendole se di prigione usciva, che voleva che ella fosse donna del tutto, perché la conosceva donna onesta e da bene. Ella fingendo esser tutta attratta, pareva che non potesse muoversi; di che egli faceva doloroso pianto, dicendo: — Moglie mia cara, dolce anima mia, ben mio, unico mio conforto, perdonami, ché io conosco che sono tutta la cagione del tuo male. Oimè, vita mia, come ti senti? — Ella pur faceva la gatta morta, e con voce debole gli rispondeva che era tutta fiacca e con gran difficultà poteva parlare. Il notaio alora disse: — E’ non si vuol perder tempo, madonna Beatrice, mentre avete licenza di parlar con vostro marito. Io ho avuto a far assai prima che il giudice abbia voluto consentire che voi parliate insieme. Io vi dirò brevemente il mio parere circa i casi vostri. Quello che è passato esser non può che fatto non sia, e Dio che poteva non lasciarlo avvenire, ora che è avvenuto, che avvenuto non sia non può fare; il perché lasciando le cose passate, attendiamo a le future. Io ho veduto il vostro processo, il quale per la deposizione di voi, Beatrice, e de le donne e del servidore aggrava forte il fatto, tanto più che v' è poi la confes- sion tua, o Fridiano, per la quale sarai condannato, morendo Ferraguto, che ti sia tagliata la testa; non morendo — che Dio il voglia! — ti sarà tagliata una mano e un occhio cacciato del capo e per tre anni sarai bandito. Io spero che Ferraguto guarrà.