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NOVELLA XXVIII 181 dubitò che il giudice non sapesse come egli faceva la guardia, e non sapeva come governarsi. Ne l’ora dapoi che il giudice si partiva, la donna faceva aprir l’uscio verso il giardino, e questo sempre era d’una o due ore-innanzi l’alba; ma il geloso non si partiva mai da l'orto fin che non era passata l’alba. Durò questa trama molti giorni, e si andò la bisogna che non dormendo Fridiano se non un poco il giorno ed anco talvolta la notte nel verziero, egli divenne magro e secco e pareva spiritato. E chi non sarebbe divenuto tale stando tante notti a latrare a la luna? Finalmente il giudice, per cavar e la donna e sé di sospetto, ordinò con la donna una bellissima trama, che gli successe a punto come s’aveva imaginato. Era tra i servidori del giudice un giovine pisano grande e molto aitante de la persona, il quale da tutti era chiamato per sopranome Fer- raguto, il quale ad ogni perigliosa impresa si sarebbe per un sol cenno del giudice messo; ed era costui capo d’alquanti sergenti, di quelli che tutta la notte vanno a torno per vietar che nessuno vada senza lume e non porti arme. A costui disse il giudice: — Ferraguto, come tu sai, io amo la moglie di Fridiano Z*** ed ella me; ma io non ci posso, come sarebbe il suo e mio desiderio, andare per la solenne guardia che egli fa tutte le notti. E perché mi sarebbe gran comodità passar per l’orto, egli la notte di continovo là dentro sta armato, di modo che io non mi ci posso approssimare che egli sotto il muro non sia con uno spiedi in mano. Io so bene ch’essendo armato, ti potria far poco nocumento, perciò che egli è cotal tisicuzzo e non averebbe forza di passar una ricotta. Voglio che tu dica ai tuoi sergenti che tu hai per spia che un bandito la notte passa per l’orto e che lo vuoi prendere. Bisogna che tu primieramente scali il muro e che discendi ne l’orto. Egli senza dubio assalirà, ma poco mal potrà farti. Lascia ordine agli altri tuoi che ti seguano, ed io a quella medesim’ora mi troverò al luogo col resto de la famiglia e lo pigliaremo, e poi farò quello che ho pensato che sarà buono a guarirlo de la gelosia. — A questo rispose Ferraguto: — Messere, questa è picciola faccenda che voi mi comandate. Lasciate pur far a me, e non vi dubitate di