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i66 PARTE SECONDA cuciti aveva, una notte insieme con Adelasia, che nascosamente era di corte uscita, prese il camino verso Italia. E quella notte ¡stessa, con panni che Aleramo apparecchiati aveva, si vestirono da peregrini che a visitar i luoghi santi andassero, avendo prima a la donna scorciati i capelli e vestita in abito di garzone. Cominciarono adunque allegramente a far il lor viaggio, caminando tutti dui a piedi per meglio andar celati. Veramente si può ben dire che l'amore di questi dui innamorati era del più fino e perfetto che si potesse trovare. Non voglio parlar d’Aleramo, perciò che era uomo, giovine, forte, robusto, e ne l’arme, ne le cacce ed altre fatiche essercitato. Ma che diremo d’Adelasia, figliuola d’un imperadore e quasi data per moglie a un re d'On- garia che a quei tempi era re potentissimo, la quale non avendo riguardo a cosa che fosse, elesse più tosto col suo Aleramo peregrinando andar incognita e vivere in essiglio che divenir regina? Non avete voi compassion di lei che giovanetta e delicatissima, in abito di poltronieri, se ne va tutto il di a piedi? Amore che le cose difficili suol render facili a chi lo segue, amore era quello che tutte le fatiche le faceva leggiere e i noiosi fastidi del periglioso camino le faceva parer piaceri e diporti. Perciò ben si può veritevolmente dire che in tutte l'operazioni umane, quantunque difficili e colme di fatiche e di mortali perigli, chi per amor le fa non sente dispiacer alcuno, perché amore è il vero e saporito condimento del tutto. Ora che gli amanti se ne vanno, Dio doni lor buon viaggio. La matina che Adelasia in corte non si trovò e fu buona pezza indarno cercata, il rumore fu grandissimo e l’imperadore si mostrò senza fine di mala voglia, e tutto quel di altro non si fece che cercarla. Il giorno seguente, non si trovando di lei indizio alcuno, ed Aleramo non comparendo e inteso dai suoi di casa che quella notte non s’era visto, tennero tutti per fermo che egli avesse la giovane rubata. E l’imperadore, pensando che egli a le sue castella fosse in Sassonia ito, là mandò con prestezza, ma niente si puoté intendere. Onde fece bandir per tutto l’imperio che chi prendeva Aleramo con Adelasia avesse grandissimi doni. Erano già i dui amanti in Ispruc quando sentirono gridarsi il bando,