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PARTE SECONDA e nobilissimo, sarà anco costante e fedele. Egli prima mi darà la fede di non abbandonarmi e per sua legitima moglie mi sposerà, e se qui abitar non ci sarà concesso, il mondo è grande. Pur che io seco stia, io non potrò star se non bene. Dicasi poi di me ciò che si voglia: basta che io non udirò quello che si dirà. Ed ancor che io udissi dir mal di me, che poi? forse che io sono la prima che abbia la patria e parenti abbandonato? Infinite sono quelle che dietro a’ loro amatori volontariamente se ne sono ite. Volle Elena esser rapita e, abbandonando il marito, andar col suo Paris a Troia. Fedra ed Arianna di lor voglia Teseo seguitarono. Nessuno ci fu che sforzasse Medea a lasciar la patria e il padre e fuggirsene con Giasone. E se fu chi costoro sforzasse, egli certamente fu Amore, il quale nel vero me anco sforza a seguir il mio Aleramo ovunque andar vorrà. Oh come sono io sciocca tra questi miei vani pensieri vaneggiando ! E ancora non so che animo sia quello di Aleramo, il quale, ben che a me paia che m’ami, forse che non vorrà perder la grazia di mio padre, ché perdendola perderebbe insieme la patria e quanto in Sassonia possede. — Questi e simili altri pensieri faceva Ade- lasia mille volte il di e la notte, e spesse fiate ancora di preposto si cangiava. Né di lei meno Aleramo vaneggiando viveva, a cui fieri e nuovi pensieri di questo suo amore per la mente di continovo si ravolgevano, e in ogni pensiero faceva assai lunga dimora, eccetto che soffrir non poteva di pensar di non amarla. Adelasia più e più volte tra sé deliberò chiuder la via a questa nuova passione e altrove rivolger l’animo; ma com’ella vedeva il suo Aleramo, subito si pentiva cangiando pensiero, e né più né meno ardeva come faccia la stipa nei campi quando, postole dentro il fuoco, Borea le soffia e d’ogn’intorno quella accende. Ella oziosa dimorando, a le sue fiamme, secondo che ammorzar le deveva, nuove fiamme aggiungeva, tuttavia in lei crescendo il disio di far questo suo ardore al suo caro amante noto. Onde si potrebbe dire come disse il poeta, che la castità solamente alberga ne le umili ed abbiette case e che la sola povertà è onesta ed ha gli affetti suoi sani. La pudicizia di rado in quei luoghi alberga ove l’accidia e l’ozio regnano, perciò