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IL BANDELLO
al molto illustre e reverendo signore
monsignor
paolo marchese del carretto
vescovo e conte di Caors
salute
Egli suole, monsignor mio, esser a ciascuno di grandissimo sodisfacimento e contentezza d’animo il saper l’origine del suo legnaggio, e quanto piú da alto e nobil ceppo viene tenersene da molto piú. Chi poi non ha chiarezza che la sua schiatta abbia avuto alta ed illustre origine, ma sa almeno che sono qualche centinaia d'anni che i suoi antecessori sono vivuti nobilmente, prende di questo non mezzano piacere. E nel vero per isperienza si vede che quando s’ha certezza del principio di qualche parentado che sia da nobilissimi progenitori disceso o che siano molti secoli che duri, che appo tutti resta in grandissima riverenza, e tanto piú quanto s’avviene che ci siano in ogni etá uomini eccellenti o per dignitá o per lettere o per arme e che si mantenga la giurisdizione sovra le terre e castella. Siamo bene tutti venuti per continova successione dal nostro protoparente Adamo e d’Eva sua moglie, e il nostro signor Iddio a tutti dona ¡'anime razionali d’una spezie, rimettendo la cura a le seconde cause di formar i corpi umani uno meglio organizzato che l'altro, come tutto il di veggiamo che molti nascono variamente diversi. Perciò che alcuni vengono in questa luce sordi, altri mutoli, altri guerci, altri gobbi, altri zoppi ed altri con visi e membri contrafatti, e spesso ancora si veggiono dei parti mostruosi. Ma ben che il nostro principio venga da un capo, veggiamo nondimeno la grandissima differenza che ora è tra gli uomini, e quanto piú sono stimati e riveriti i nobili che