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14S PARTE SECONDA proverbialmente si suol dire che per parer savi danno contra i suoi. — Risero tutti a questo motto, e la signora altresì ridendo disse: — Io dirò pur il parer mio, non da passione o d’altro mossa, se non perché cosi mi pare che la ragione voglia. Dico adunque che se Scipione usò quella continenza, non per altra cagione Io fece se non per beneficio de la patria e suo. Egli primieramente fu, come di lui si scrive, continentissimo, e si trovava straniero in una provincia ove poco innanzi erano morti il padre suo e lo zio, e bisognava che s’acquistasse amici. Onde intendendo che la giovane era sposa di I.uceio, per acquistarsi con quel mezzo il favor di quei popoli, gli rese la donna. E vennegli assai ben fatto il suo dissegno, perché Luceio, tratto da questa liberalità, ed indi a pochi giorni, oltra l’aver tra i suoi popolari predicato la beneficenza di Scipione, se ne venne in aiuto de’ romani con mille quattro cento cavalli. Ma mio avo o bisavo, come si sia, per sola vertù e per amor di Dio s’astenne da giacersi con la bella giovanetta; cosa che forse non fareste voi, messer Giacomo mio. — A questo tutti di nuovo risero e dissero che la signora aveva una gran ragione. E parlandosi pur di questa materia, messer Nicolò Giustiniano, cittadino genovese, giovine costumatissimo, non si scostando dai ragionamenti che si facevano, entrò a ragionare e, pigliata l’opportunità, narrò una bellissima istorietta avvenuta a Genova, la quale a tutta la brigata molto piacque. Onde io, che a quei ragionamenti era presente, la scrissi e riposi per alora tra l’altre mie scritture. Ora riveggendo gli scritti miei cosi in prosa come in versi, m’è venuta questa istorietta a le mani ed holla trascritta per metterla con le mie novelle. E sovvenendomi di voi, m’è paruto farvene un dono, ancor che sia picciolo al desiderio de l’animo mio, che vorrebbe di molto maggior cosa onorarvi. Ma che altro posso io donarvi che carta ed inchiostro? Tanto più volentieri poi ve la dono quanto che il signor Paolo Battista Fregoso vostro figliuolo, giovine di molta espettazione, più volte m’ha pregato che per ogni modo una de le mie novelle volessi donarvi. Questa adunque, che ne la città e patria vostra a persone genovesi avvenne, degnerete accettare con