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NOVELLA XXV 143 naio, e dato de la mano in quello e trovatolo aperto, disse ad alta voce a ciò che il marito la sentisse, una gran villania al servidore che le chiavi teneva. — A la mia fe’ — disse, — dapoi come monsignor venga, io gli farò intender il tuo buon governo che tu hai de le cose nostre. Da’ qua queste chiavi, uomo da poco che tu sei. — E dato de le mani a le chiavi che egli a cintola aveva, quelle gli levò, dicendo che le voleva tener fin che il marito tornasse. E quivi di nuovo fattogli un grandissimo romore in capo, chiavò l’uscio e se ne venne giù. Messer 10 geloso, sentendo questi romori, giudicò la moglie esser da bene e diligente e molto si rallegrò. Da l’altra banda non sapeva come farsi a desinare e meno come uscir fuori del gra- naro, perché non avendo il suo servidore le chiavi non gli poteva, come aveva ordinato, recar il mangiare né aprirgli. L’amante de la donna quel di venne a desinar con lei e vi stette tutto il giorno e la notte, dandosi il meglior tempo del mondo e ridendo insieme con il servidore del geloso, che non aveva che mangiare se non mangiava il gran crudo. Sapendo poi la donna e cosi il servidore come il geloso era sovra modo pauroso del fuoco e che cosa al mondo tanto non temeva, volle che il di seguente a buon’ora tutti i letti de la casa si rinovassero di paglia nuova, allegando che la vecchia era piena di cimici. Il che subito si fece. Ed avendo fatto gettar i pa- gliarecci vecchi a basso nel cortil de la casa, volendo che i cimici s’abbrusciassero, fece porgli il foco dentro. Era di buon matino, ed avendo il geloso male la notte dormito, essendosi gettato sovra una quantità di grano che era in un cantone, cominciò alquanto a riposare; ma ardendo la paglia e lo splendor del fuoco entrando per le finestre del granaio, fu cagione che 11 geloso si destasse. Egli, come vide questo, a la finestra corse, e veggendo tutto il cortil ardere né sapendo discernere che cosa fosse, credette che tutta la casa s’abbrusciasse. E sapendo che l'uscio era chiavato e che non poteva uscire, dubitando non abbrusciare colà dentro né occorrendoli ciò che potesse fare, affacciatosi a una de le finestre che su la strada aveva la vista, volse più tosto porre a rischio di rompersi le gambe o fiaccarsi