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NOVELLA XXIV 131 e preziosi rubini che si possano vedere, e che era la stanza de la pura e candida eloquenza, alora spaventava senza fine ciascuno, né v'era chi ardisse fisamente mirar cosi orribile ed oltra misura trasfigurata sembianza. Ella pareva proprio che come un can alano digrignasse i denti, che cominciavano a diventar qual osso fracido e corrotto, essendo quelle già rosate labra alquanto enfiate e in su rivolte. Le mani, prima schiette di pura neve e d'avorio, ove non appariva nodo né vena soperchiava, erano d'oscura pallidezza tinte e di maniera dal corrotto sangue infette e ¡’unghie divenute lividissime, che non erano più morbide né da esser basciate né tócche. Quella gola, innanzi di marmo e latte, che pareva una preziosa ed amabil colonna d’avorio, era alora oltra misura dai lacci del lenzuolo di modo segnata e guasta che non era possibile senza lagrime mirarla. Ma che vado io d’una in una raccontando quelle parti che già furono bellissime ed ai riguardanti oltra modo dilettevoli, se alora si miravano laide, sozze e spiacevoli e quasi fetide? Nondimeno con tutto ciò che fossero noiose, guaste e molto spaventevoli, tenevano tuttavia un certo non so che tutto pieno di pietà, tutto pieno di compassione, che mirabilmente moveva i riguardanti ad estrema pietà. Ed essendo ciascuno di quei corpi da per sé atto a muover a misericordia i circonstanti per innoverabili rispetti — la dama, considerato ciò che era stata e la fine a che l’altrui colpa l'aveva condutta; il picciolino figliuolo, per la innocenzia sua e breve età che ai nemici suol rompere gl'indurati e crudelissimi petti e movergli a compassione; il fratello de la donna, per il fiore degli anni suoi che alora erano per dar di sé buon odore, — trovandosi mò tutti insieme e in una volta d’occhi dando di loro a chiunque gli mirava si fiero spettacolo, pensate se doppiamente devevano cavar le lagrime e le pietose e compassionevoli querele a tutti. Con grandissimo adunque dolore e lagrimoso pianto del barone e con generai tristezza de la famiglia e di tutta la contrada, furono quei corpi sepelliti e fatte loro le solenni ed usitate secondo la lodevol consuetudine cristiana essequie. Né vi meravigliate che il corpo de la donna, ben che di se stessa fu micidiale,