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NOVELLA XXIV suffocata, la qual veduta in quel modo col morto figliuolino, subito svenne e cadde in terra tramortito, di maniera che altro tanto assembrava morto quanto la sirocchia ed il nipotino. Se questo altro accidente raddoppiò i gridi e i lamenti, Iddio ve lo dica, che io per me non mi reputo bastante a dirlo. Tanto era vario il romore e cosi orrendo lo strepito che in quella camera rimbombava, che se fosse tuonato come quando più ¡ratamente il cielo con focosi lampi folgorando tuona, là dentro nulla si sarebbe sentito. Furono a lo svenuto giovine con fregamenti e con spruzzargli acqua fresca nel viso e con altri argomenti fatti ritornar gli smarriti spiriti. II quale come in sé rivenne, dopo Tessersi estremamente doluto e lamentato e senza fine pianto, domandò ove fosse il marito di sua sorella. II castellano, che era quivi, impensatamente gli disse come il signore era partito a cavallo armato con tre servidori molto in fretta, ma che a qual banda fosse cavalcato né per qual cagione, non sapeva. Il giovine senza altro più innanzi considerare tenne per fermo che il marito fosse stato quello che avesse la moglie col picciolo fanciullino uccisi, e che per questo misfatto se ne fosse fuggito. Il perché fatti montar a cavallo dui suoi servidori che erano venuti seco, ed egli con loro a cavallo salito, usci del castello e a quel camino andò ove credeva il barone esser andato. E come volle la mala fortuna sua, che di maggior numero di morti voleva accrescer la tragedia, si mise a punto per quella strada a cavalcare per la quale il cavaliero a casa ritornava; che avendo egli tutti quei confini indarno cercati e non ritrovato il frate, tutto di mala voglia e sovra ogni credenza dolente, passo passo e a quanto era a la moglie occorso pensando, verso il castello cavalcava. Non era guari andato il fratello de la donna che s’accorse che il barone era quello che a l’incontro gli veniva. E ancor che fosse oscuro, pur l’alba cominciava a farsi bianca, imperò che già i raggi del nascente sole le facevano sparire quelle belle e graziose varietà di colori che cosi vagamente innanzi a l’apparir del sole la dipingono. Onde tantosto che il cognato incontrò, con minaccevol voce disse: — Ahi disleale e traditore, tu sei morto! — E senza indugio, gonfio di stizza e