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NOVELLA XXII 97 meritasse molto peggio di quello che aveva, pensando a la durezza e rigidità che contra il cavaliero aveva per lo passato usata, e il tutto le pareva dever pazientemente sofferire. Ma come ella si ricordava averlo si umilmente pregato ed essersi poi di bycca propria a lui scoperta, smaniava e non voleva più vivere /Da l’altra banda, ingannando se stessa, diceva fra sé: — Perché mi voglio io disperar cosi fieramente per una semplice repulsa? Egli molti anni m’ha seguitata, e perché io non l’abbia voluto udire né ricever sue lettere né ambasciate ed ogni di me gli sia mostrata più ritrosa, per questo egli non s’è sbigottito, non s’è ritirato da l'impresa, non è voluto morire, anzi più perseverante sempre s’è dimostrato. Che so io ch’egli, se un'altra volta gli parlo, se gli dico meglio la mia ragione, non si pieghi e non divenga mio? La fortuna aiuta gli audaci e discaccia i timidi. Chi fugge non ha animo di vincere. Bisogna adunque che io un’altra volta tenti quello che saperò fare e gli porga le preghiere più calde che non ho fatte. Io non deveva mai proporli di parlargli in chiesa. Deveva far ogni cosa per farlo venir qui in casa mia, ché se fossimo stati in una camera ed io gli avessi gettate le braccia al collo, non credo già che si fosse dimostrato cosi ritroso. Egli non è già fatto di marmo o di ferro, egli è pure di carne e d’ossa come gli altri. — Cosi la povera donna se ne stette vaneggiando dui o tre giorni, e ad altro non sapeva né poteva rivolger l’animo che a pensar ciò che deveva fare per conquistar l’amore del marchese. E da non so che speranza aitata, cominciò a cibarsi e prendere un poco di lena. I suoi di casa, che erano stati seco e l’avevano veduta parlar col marchese e sapevano il servigio ch’egli a la casa fatto aveva, non sospettarono d'altro male, non avendo potuto intender parola che essi dicessero; ma pensarono che forse ella l’avesse ricercato d’aver qualche favor in corte. E veggendola giacersi in letto, le volsero far venir i medici; ma ella noi consenti né altresi volle che a Somma si mandasse a dir niente al marito. Ora pensando ella che mezzo ci fosse di poter parlar al marchese e nessuno non gliene occorrendo che le paresse a proposito, pensò mandargli a parlare da quel messo che prima mandato gli aveva. M. Bandkllo, Novelle. 7