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92 PARTE PRIMA fatti voleva e non ciancie, gli gettò le braccia al collo e lo cominciò amorosamente a basciare dicendogli pure: — Io son Nardella. Può egli esser che tu sia si smemorato che non mi conosci? che pensi, signor mio? diamoci piacere ora che abbiamo l'agio ed il luogo. Non aver téma di madonna, perché io P ho lasciata in cucina presso al focolare che dorme come una marmotta e non la risvegliarebbe il terremuoto. — Conoscendo fermamente Petrone quella esser Nardella, disse seco: — E chi diavolo staria saldo a tante bòtte? chi non si scaldarebbe a si cocente fuoco? Non so imaginarmi come costei sia venuta qui, ma sia come si voglia, io prenderò questa ventura. Non mancherà mai, se il padrone se n’adirasse, se non pigliarla per moglie e sposarla. — Onde fatta questa deliberazione, cominciò con Nardella entrar in giostra, e già aveva cinque volte corso l’arrengo quando per entrar in camera sovragiunse Cocco, il quale per non esser da la moglie sentito, che in letto esser credeva, era chetamente ne la sua camera entrato. Quivi giunto e sentendo il gran dimenare che nel letto si faceva, rimase più morto che vivo e tra sé diceva: — Oimè, ho io pagato il mio famiglio perché con la donna mia devesse giacersi? — E in questo ode Petrone che disse a Nardella: — Anima mia, sta’ di buona voglia, ché io ancora per mia legitima moglie ti sposerò. — Sentendo si fatto ragionamento il misero Cocco non sapeva se dormiva o no, e tutto stordito diceva tra sé: — Per certo questa è una mirabil novella. Il trenta para di diavoli è questa notte entrato in questa casa. E chi non si perderebbe in cosi vari e strani accidenti? Io non so con cui giacciuto ne la saletta mi sia; non so se mia moglie o Nardella sia quella che 6 stata meco. Petrone nel mio letto lasciai pur a canto a Domicilia, e qui sento che fanno un gran dimenare di calcagna. Quell’altra mi diede danari in dispregio d’un becco, e qui si parla di spo sarsi. Che intricato laberinto è questo? — Cosi tutto stordito chetamente di camera usci per andar in cucina ed accender una candela e ritornar a la camera, con animo se trovava il fante con Domicilia di far loro un strano scherzo. Or ecco, mentre che soffiava nei carboni per trarne fuoco, che Domicilia v’arrivò,