Egli ebbe per moglie Domicilia figliuola d’Andreuccio Raineri, giovane fresca e bella e tanto avveduta che poche donne erano de la prontezza ed acutezza d’ingegno che in lei si conoscevano. Ella non stette a pena dui mesi col marito che de la dapocaggine di quello troppo ben s’avvide, e oltra questo conobbe che egli era molto più vago di quel d’altrui che del suo di casa, imperciò che quante femine vedeva, con tutte si domesticava e si metteva in pratica. Nè crediate pertanto che di gentildonne egli si dilettasse, chè una per miracolo non ne averebbe mirata in viso; ma le massare lavandare, fornaie e simil sorte di femine erano il suo gioco. Credo io che fosse di natura di corbo, il quale vie più volentieri a le carogne si gitta che a buona carne. Cosi faceva Cocco, che tra queste vilissime femine sempre s’avventava a la più sozza e mal netta che ci fosse, di modo che Guccio Imbratta, Porco o Balena, coinè lo vogliamo appellare, l’averebbe perduta seco. Aveva anco Cocco un’altra taccarella, che volentieri andava in zoccoli per l’asciutto, ove la moglie l’averebbe voluto portar in nave per il piovoso. Dei disonesti modi del marito accortasi Domicilia, più volte con lui se ne dolse come di cosa che in suo danno ritornava. Ma che valeva il dolersi? Ella cantava a’sordi e Cocco era pur disposto di seguir il suo consueto stile di vivere, di maniera che Domicilia faceva vigilie che mai non furono in calendario e le massare e i ragazzi trionfavano. Governava Domicilia l’entrate del marito, ed egli a questo vi s’accordava, avendo pur tanto vedere che conosceva che da sè non era buono a governare. Per questo, poi che ella più volte indarno col marito ebbe questionato, cacciò di casa quante donne, servidori e paggi che v’erano e ritenne solamente una fante non molto attempata, ma meno appariscente che puotè. Pigliò anco un famiglio che aveva presso a trenta anni, il più da poco e poltrone che dir si possa, che vestisse e spogliasse il marito ed avesse cura d’un cavallo che in casa era rimase. Ella diceva fra sè: — Se io non potrò donne in casa tenere secondo il mio grado, a la croce di Dio, mi aiuterò coi danari a far i bisogni de la casa, e questa per far la cucina sarà buona fin che a Dio piacerà. Cocco anco, poi che cosi vuole, cosi abbia e si serva d’un sol fante, e se menerà paggi per casa io gli