bate — si raccomanda molto umilmente a la vostra buona grazia e vi supplica con tutto il core che vi piaccia d’accomodarla di ducento scudi dal sole, che fra un mese ve li renderá, perché ora le sono venuti a le mani alcuni fornimenti d’oro battuto che una gentildonna fa vendere, e n’ha buonissimo mercato e non vorria perder questa buona ventura, per esser cosa che di rado si truova. Ha fatto il mercato in cinquecento scudi e non se ne truova al presente altri che trecento. E perché mi crediate, m’ha detto che vi dia per contrasegno come martedí prossimo passato, passeggiando voi seco sotto il pergolato del tal giardino, ella vi pigliò una stringa dal sinistro lato. — Aveva veduto il povero compagno essendo sul tetto de la casa come la donna scherzando con l’abbate gli aveva dal giubbone e da le calze dal manco lato levata via la stringa. Udendo l’abbate cosí ben ordita favola, sapendo che nessuno era nel giardino, credette veramente che l’uomo fosse servidore de la sua donna. Onde subito aperta una cassa contò ducento scudi e gli diede a l’uomo, commettendogli che pur assai il raccomandasse a madama, e se di piú danari aveva bisogno che mandasse senza rispetto veruno. Si partí tutto allegro il buon compagno e di lungo se n’andò a casa de la donna, e trovatala in sala con le sue donne, le fece la convenevol riverenza e le disse che aveva da parlar con lei di cose di credenza. Si levò la donna ed accostatasi a una finestra attese ciò che il messo voleva dire, il quale le disse: — Madama, monsignor l’abbate si raccomanda umilissimamente a la vostra buona grazia. Egli è al Lovere dove giuoca a primiera, e per non trovarsi molti danari in borsa né potendo andar a l’alloggiamento, vi supplica che vogliate fargli grazia di prestargli ducento scudi, che dimane per ogni modo ve li restituirá. E perché mi diate fede di quello che in nome suo vi ricerco, dice che martedí prossimo passato voi gli levaste una stringa; — e disse come a l’abbate aveva detto. La donna senza pensarvi troppo, credendo al messo come a l’abbate averia fatto, andò ne la sua camera e presi i ducento scudi gli recò al messo. Egli come ebbe i danari se n’andò, e rese le vestimenta al suo amico, e vestitosi i suoi vili panni gongo-