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novella xxxvii 67

alor alora averebbe strangolata la moglie o datele tante pugnalate che morta l’avesse, ser capocchio cominciò insieme con lei a piangere e confortarla. Né li sofferendo il core di sgridarla, le teneva detto che facesse buon animo e che la farebbe per ogni modo medicare. E cosí si astenne di giacersi altrimenti con lei. Come fu venuto il nuovo giorno non volle messer caprone dar indugio a la cura de la cara moglie, ma con lei conferito quanto far intendeva perché si risanasse, presi di molti ducati, perché era ricchissimo, se ne montò a cavallo e cavalcò a Parigi. Quivi fece far un collegio dei piú famosi ed eccellenti medici che vi fossero, e non essendo da loro conosciuto gli propose il caso come era seguito, tacendo perciò il nome de la cittá e de la donna, e gli pregò a studiar benissimo a ciò si potesse dar compenso a la donna. I signori medici promisero di far di modo che egli si contenteria; e poi che il caso ebbero diligentemente studiato e con molte ragioni tra loro conferito, conchiusero di commun parere che la piú utile e salubre medicina che a la donna dar si potesse era che quella per tre o quattro mesi ogni giorno quante piú volte poteva con diverse persone amorosamente si prendesse piacere, perciò che ella potrebbe di leggero di tal maniera purgarsi che daria il male ad altri ed ella si sanerebbe, come davano anco avvenire a una donna che avesse il mal francese. Avuto ser barbagianni il salubre conseglio in scritto, pagati largamente i medici, se ne tornò tutto allegro a Rovano e disse a la sua donna: — Moglie mia, i medici dopo lunga e dottissima disputazione sono convenuti in questo, che altri siropi né pillole né medicine ti vogliono dare; solamente ti conviene per tre o quattro mesi ogni dí con piú uomini che tu potrai, pigliarti piacere giacendo carnalmente con loro. E quanto piú gli uomini saranno diversi tanto megliore la medicina sará. — La donna udendo ciò che il marito diceva, si pensò esser gabbata; ma veggendo che parlava sul saldo e che voleva che per ogni modo per guarir prendesse quelli siropi incarnativi, molto volentieri vi s’accordò e con effetto si diede in preda in quel tempo a tutto il mondo, e tanti ne provò quanti aver ne puoté. Che diremo