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novella xxxiv 43

l’inferma, a cui Gandino narrò come aveva scritti i peccati de la moglie. E questo bel fioretto di velluto, anzi pure di finissimo broccato riccio sovra riccio, diceva egli con si allegro viso come se dicesse aver acquistato l’imperio de l’Oriente e ricuperato la Terra santa. La donna conoscendo chiaramente l’umor del marito sino a l’ultima differenza, quello di modo acconciò e si gli avviluppò il cervello che si fece la strada ai suoi piaceri tanto larga quanto le piacque. E perché ella amava il suo maestro del liuto, fece di modo che Gandino avendo gelosia di molti altri in casa, a cotestui non poneva mente. Onde quando rincresceva loro il sonar del liuto, si mettevano a giocar a toccadiglio o a sbaraglino e giocavano a basciarsi amorosamente, come piú volte furono veduti da chi vi metteva l’occhio. Ma torniamo al nostro Gandino, il quale, se dovunque dimora si facesse una publica grida che il piú savio e scaltrito che quindi si trovasse se ne partisse, egli subito sarebbe il primo a sgombrare il paese, e nondimeno ragionevolmente voi potete per le cose udite far giudicio quanto egli sia matto spacciato. Veramente altro di lui non si può dire se non che in effetto abbia perduto il cervello, se pensava che sua moglie volendosi far scuotere il pelliccione gli averia chiesta licenza. Ella a punto, che ha piú vizi ch’una mula spagnuola restia e che farebbe la salsa al diavolo, gli averebbe manifestati i suoi amori e che colui scherzava seco di mano e di lingua, avendo giá sentito come egli a modo veruno non voleva sofferire che alcuno le toccasse sotto panni la carne ignuda! Credetemi che ella non era punto né sciocca né melensa, ma che sapeva benissimo il fatto suo, ed era molto piú accorta ed avveduta che lui e laverebbe mille volte il giorno venduto in ogni mercato. Era ben egli goffo ed accecato da dovere, con un cervello il piú sgarbato del mondo e senza intelletto veruno, persuadendosi di saper i segreti de le donne che elle a pena sanno. E certamente questo errore fu pur troppo grande che egli fece di scriver i peccati de la moglie e persuadersi di saperli. Ma che si può dire del sagramento che egli le diede a giurare? Codesto fallo non si emenderebbe con emenda che imaginar da uomo si possa, né tal macchia si lavarebbe con