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NOVELLA XII 435 "ratissime, con la prontezza de le parole e con mille altre belle maniere. Era poi avvista e scaltrita pur assai e quella che vestiva meglio che donna di Piemonte, non tanto in portar ricche vesti- menta di che era copiosa e ben fornita, quanto che sapeva troppo ben accomodar ogni abbigliamento ancor che di panno vile fosse stato. Il marito che era uomo grave e da bene, sommamente l’amava e teneva cara. Aveva già avuti dui figliuoli da lei che erano assai grandicelli. Egli era pur vicino ai ses- santatré anni e forse gli passava, e la moglie poteva averne circa trentacinque; onde non contenta degli abbracciamenti del marito ed avendone gran carestia, perché il più del tempo egli stava ove era il duca che il più de l'anno dimorava in Savoia, gittò gli occhi a dosso ad un giovine vassallo del marito e di lui fieramente s’innamorò. Praticava costui tutto il di dentro il castello ove la donna dimorava, e seco a scacchi, a tavole e talora a le carte giocava e molto domesticamente di giorno e notte soleva andarvi. Il marito che niente aveva del geloso, quando era con la moglie, a cosa che ella si facesse non metteva mente, e tanto più quanto che, come sapete, in queste nostre bande usano le nostre donne grandissima domestichezza con gli uomini in ogni luogo, e il basciare le nostre mogli a la presenza nostra non si disdice anzi è lecito ed onesto, perciò che se un gentiluomo viene a casa nostra, riputaremo che ne facesse ingiuria quando non degnasse basciar moglie e figliuole e sorelle e quante donne sono in casa, le quali basciando teniamo per favor grandissimo. Cosi per l'ordinario se vediamo le nostre donne parlar con uno di segreto, non le garriamo né è reputato male, come tra voi lombardi subito sarebbe preso in mala parte, perciò che tale è la costuma del paese. Praticando, come è detto, il giovine molto famigliarmente con la donna, di leggero s’accorse che ella era di lui oltra misura accesa. E reputandosi non poca ventura esser da cosi gentile ed alta donna amato, col petto aperto, senza considerar il danno che avvenir gliene poteva, ricevette le amorose fiamme e cominciò ferventemente amarla; onde non passarono molti di che amandosi tutti dui, si discoprirono insieme i lor amori. Né dopo questo stettero molto che essendo le lor