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ad altri, andavano a Milano e nei luoghi circonvicini e attesero ai prender diversi affitti e far i fatti loro. Di questi ne conosco io più di duo paia che vi si son fatti molto ricchi, e tale ne so io che su un affìtto avanzò oltra tutte le spese mille scudi d'oro/ di guadagno in meno di dui anni. Ora avvenne che un bresciano, uomo di poca levatura ma che si pensa esser Salomone, avendo imborsato sotto l’ombra di certo signore a cui serviva su le guerre qualche centinaia di ducati, entrò in umore di voler arricchire. Egli non aveva cosa né bene alcuno stabile in questo mondo e si trovava con moglie e figliuoli a le spalle, e con il salario che aveva dal padrone e facendo trafficar i suoi danari poteva assai scarsamente vivere. Ma entratogli in capo questo ghiribizzo di prender un grande affitto non essendo mai più stato in cosi fatti maneggi, s’accordò con i signori d’una grandissima possessione che è vicina ad Adda, non molto lontana da casa mia, e quivi condusse la moglie e i figliuoli. La possessione era miseramente rovinata e guasta, non v’essendo né lavoranti né bestie, che la guerra e la pestilenza avevano morti, presi e cacciati. Quivi il bresciano attese largamente a spender quella somma di danari che si trovava, facendo quelle riparazioni-che più gli parevano necessarie. E certamente se egli avesse avuto duo mila scudi di contanti da far ciò che a la possessione era bisogno, egli di modo l'averebbe concia che in fine de l’affitto non solamente averebbe cavati tutti i suoi danari ma anco si averebbe imborsato una gran somma di ducati, perché la possessione è molto buona se vi s’attende e grande, e il fieno che fa per esser copiosa d’acque, gli averebbe pagato il fitto. Onde il meschino per voler far il grande e volar senz’ale, non avendo ben misurato le sue forze, in meno di dui anni, avendo l’affitto per sette, si ritrovò con le mani piene di mosche e fu in periglio se non se ne fuggiva di perder la vita. Ma lasciamo questo conto, perché io non mi son messo a dirvi di lui per narrar la fine de l’affitto, che fu che vi perdette tutti i suoi danari e restò anco debitore di buona somma ai padroni de la possessione ; ma cominciai a parlare per narrar una piacevol e ridicola novella che a sua moglie avvenne. Egli aveva a Vinegia presa questa sua moglie