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NOVELLA IX 405 miei averei l'atto depor l'arme. Ma tu che pieno eri d’ira e d’odio antico, non curasti le mie parole, ma con fellone animo per incrudelir in me mi assalisti. Io da te sforzato e perduta la pazienza, non volli ritirarmi un dito indietro, e diffondendomi volle la tua mala sorte che io t’ammazzai. Ora ti chieggio perdono de l’offesa che al corpo tuo feci, e tanto più che io già era tuo parente divenuto per la tua cugina da me già per moglie sposata. Se tu brami da me vendetta, ecco che conseguita l’hai, li qual vendetta maggiore potevi tu desiderare che sapere che colui che t’uccise si sia da se stesso a la presenza tua avvelenato e a te dinanzi volontariamente se ne mora, a te ancora accanto restando sepellito? Se in vita guerreggiammo, in morte in un .stesso sepolcro resteremo senza lite. — Pietro a questi pietosi ragionamenti del marito ed al pianto de la moglie se ne stava come una statua di marmo, e non sapeva se era vero ciò che vedeva e udiva o veramente se si sognava, e non sapeva che dirsi né che farsi, cosi era stordito. La povera Giulietta più che altra donna dolente, poi che senza fine si dolse, a Romeo disse: — Dapoi che a Dio non è piaciuto che insieme viviamo, piacciagli almeno che io qui con voi resti sepolta. E siate pur sicuro, avvenga mò ciò che si voglia, che quindi senza voi non ini dipartirò già mai. — Romeo presala di nuovo in braccio, la cominciò lusinghevolmente a pregare che ella si consolasse e attendesse a vivere, perciò che egli se n’anderebbe consolato quando fosse certo che ella restasse in vita, e a questo proposito molte cose le disse. Egli si sentiva a poco a poco venir meno e già quasi gli era in buona parte offoscata la vista, e l’altre forze del corpo si erano deboli divenute che più dritto tener non si poteva; onde abbandonandosi si lasciò andar giù e pietosamente nel volto de la dolente moglie guardando, disse: — Oimè, vita mia, che io mi muoio. — Fra Lorenzo, che che fosse la cagione, non volle Giulietta portar a la camera quella notte che fu sepellita. La seguente notte poi, veggendo che Romeo non compariva, preso un suo fidato frate, se ne venne con suoi ferramenti per aprir l’arca ed arrivò in quello che Romeo s’abbandonò. E veggendo aperta l’arca e conosciuto Pietro, disse: