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394 PARTE SECONDA che sentiva del piacer e conforto de la figliuola, e le rispose: — Cara figliuola mia, che Dio ti benedica! Io mi trovo molto di buona voglia, poi che tu cominci a rallegrarti, e restiamo pur assai ubligate a questo nostro padre spirituale. Egli si vuol aver caro e soccorrerlo con le nostre elemosine, perciò che il monastero è povero ed ogni di prega Dio per noi. Ricordati spesso di lui e mandagli alcuna buona pietanza. — Credette madonna Giovanna che invero Giulietta per il sembiante de l’allegria che mostrava fosse fuor de la malinconia che prima aveva, e lo disse al marito, e tutti dui se ne tenevano ben contenti e pagati e si levarono via il sospetto che avevano, che quella fosse in alcuna persona innamorata. Ed ancor che imaginar non si potessero la cagione de la mala contentezza de la figliuola, pensavano che la morte del cugino o altro strano accidente l’avesse contristata. Onde perché pareva loro ancor troppo giovanetta, volentieri, se con onore si fosse potuto fare, l’averebbero tenuta dui o tre anni senza darle marito; ma la cosa col conte era già tanto innanzi che senza scandalo non si poteva disfare ciò che fatto era e conchiuso. Si prefisse il determinato giorno a le nozze, e Giulietta fu pomposamente di ricche vestimenta e di gioie messa in ordine. Ella stava di buona voglia, rideva e scherzava, ed un’ora mill’anni le pareva che venisse l’ora del ber l’acqua con la polvere. Venuta la notte che il di seguente, che era domenica, deveva publicamente esser sposata, essa giovane senza far motto a persona apprestò un bicchiero con acqua dentro e senza che la vecchia se n’avedesse, al capo del letto se Io mise. Ella nulla o ben poco quella notte dormi, vari pensieri per l’animo ravvolgendo. Cominciandosi poi ad appressar l’ora de l’alba ne la quale ella deveva ber l’acqua con la polvere, se le cominciò a rappresentar ne la imaginazion Tebaldo del modo che veduto l’aveva ferito ne la gola, tutto sanguinolente. E pensando che a lato a quello o forse a dosso sarebbe sepellita e che dentro quel monimento erano tanti corpi di morti e tante ignude ossa, le venne un freddo per il corpo e di modo tutti i peli se le arricciarono a dosso che oppressa da la paura tremava come una foglia al vento. Oltra questo se le sparse per tutte le