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NOVELLA IX 371 di Verona Bartolomeo Scala, il quale assai s'alTaticò per pacificar queste due schiatte, ma non ci fu ordine già mai, tanto era l'odio abbarbicato nei petti loro. Tuttavia gli ridusse a tale che se non vi pose pace, ne levò almeno le continove mischie che tra loro assai sovente con morte d’uomifii si facevano; di maniera che se si scontravano, i giovini davano luogo ai più vecchi de la contraria fazione. Avvenne adunque che un anno, dopo natale si cominciarono a far de le feste ove i mascherati concorrevano. Antonio Capelletto, capo de la sua famiglia, fece una bellissima festa a la quale invitò gran nobiltà d’uomini e di donne. Quivi si videro per la maggior parte tutti i giovini de la città, tra i quali v'andò Romeo Montecchio che era di venti in ventun anno, il più bello e cortese di tutta la gioventù di Verona. Egli era mascherato e con gli altri entrò ne la casa del Capelletto essendo già notte. Si trovava Romeo alora fieramente innamorato d'una gentildonna a la quale passavano circa dui anni che s'era dato in preda, ed ancor che tutto il di ove ella a chiese od altrove andava, sempre la seguitasse, nondimeno ella d’un solo sguardo mai non gli era stata cortese. Avevaie più e più volte scritto lettere ed ambasciate mandato, ma troppa era la rigida durezza de la donna che non sofferiva di far un buon viso a l’appassionato giovine. Il che a lui era tanto grave e molesto a poter comportare che per l’estremo dolore che ne pativa, dopo Tessersi infinite volte lamentato, deliberò da Verona partirsi e star fuori uno o dui anni e con vari viaggi per l'Italia macerar questo suo sfrenato appetito. Vinto poi dal fervente amore che le portava, biasimava se stesso che in cosi folle pensiero fosse caduto e a modo veruno partirsi non sapeva. Talora tra sé diceva : — Non sia già vero che io costei più ami, poi che chiaramente a mille effetti conosco la servitù mia non Tesser cara. A che seguirla ovunque va, se il vagheggiarla nulla mi giova? Egli mi conviene non andar né a chiesa né a luogo ov'ella si sia, ché forse non la veggendo, questo mio fuoco che dai suoi begli occhi l’esca e l’alimento prende, si scemerà a poco a poco. — Ma che! Tutti i suoi pensieri riuscivano vani, perciò che pareva, quanto più ella ritrosa si mostrava e che ei