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NOVELLA VII 357 a Iato porti eil io con questa conquistata spada diffendiamo fin a la morte contra questi assassini il nostro onore, e prima perdiamo la vita che sopportare che costoro si faccino scherno di noi. — Ella era alquanto succinta, come s’acconciano le donne quando fuor de la città caminano; onde si mise in assetto di ferire al più diritto che poteva qualunque ardiva accostarsele. Ora veggendo l’abbate che cosi scioccamente da una giovanetta s'era lasciato ingannare e levarsi di mano l'arme, vinto da grandissima vergogna comandò ai suoi servidori che a la giovane la spada levassero. Credete voi, donne mie care, che la bella fanciulla, da ogni canto assalita, punto si smarrisse o senza quistione e contesa rendesse lor l’arme? Credete voi che sgomentata ed abbandonata d’animo si mettesse vilmente a fuggire? Ella come vide i servidori de l’abbate venir per levarle la spada, cominciò arditamente e con tutte quelle forze che a lei erano possibili a diffondersi, e secondo che le pareva il meglio, or qua ed or là, con meraviglioso stupore di chi presente si ritrovò a questo pietoso spettacolo, contra i suoi nemici la spada rotava. Pareva proprio che fosse stata notrita tra le amazoni o vero con la vergine latina che diede a' troiani in Italia tanta noia, cosi bene ed animosamente si diffondeva. Si misero gli sfortunati parenti in aiuto de la magnanima figliuola; ma che potevano far dui timidi e deboli vecchi ed una garzona contra dieci o dodici robustissimi giovini armati ? E non è dubio che se l'abbate avesse lasciato fare ogni sforzo, la giovane sarebbe venuta in suo potere. Ma egli non voleva che se le facesse male ed ella non era disposta di lasciarsi pigliare: pure l'innocente fanciulla fu ferita. Furono altresì impiagati i poveri parenti di lei, di maniera che cascarono in terra. Il che veggendo ella e conoscendo che a la fine a mal suo grado sarebbe restata prigionera, non mancando de la sua invitta generosità d'animo, deliberò seco stessa, se possibil era, con qualche nuovo scorno de l’abbate la ricevuta ingiuria in lui vendicare. Onde non Tessendo esso abbate molto da lungi e parendo a lei d’aver agio di far quanto in capo l'era caduto, a lui avvicinatasi, quanto puoté più forte la spada nel mezzo del volto fierissimamente