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NOVELLA VII 35' Tirreno fondata, sia dilettevole ed amena. Ché per il vero in questa nostra Italia poche città ci sono ove l'uomo possa quei piaceri e diporti pigliarsi che a Napoli assai agiatamente in ogni stagione de l’anno si pigliano, si per la delicatezza del paese come anco per l’amenissimo sito de la bella e piacevole città. Quivi a chi diletta una spaziosa e ben coltivata campagna, leggermente ai suoi diporti può allargar la mano. Altri che bramasse per aprichi e da natura e da l’arte maestrevolmente adornati monticelli, colli di naranci, cedri, limoni e d’ogn’altra sorte di soavissimi e odoriferi frutti pieni, valli fruttifere e di cristallini ruscelli abondevoli e di mille varietà di colori pomposamente vestite trastullarsi, in tanta copia ne troverà che quasi di sé fuori, tutto il leggiadro paese di Pomona, di Flora, di Bacco, di Cerere, di Pallade, di tepidi favoni e di freschissimi e salutiferi zefiri esser sempre nido ed albergo giudicherà. Ma chi poi dei piaceri di terraferma fosse fastidito ed amasse con spalmate barche per il tranquillo pelago e cupo mare or quinci or quindi discorrere, e per non perigliosi scogli, per fertili e gratissime isolette diportarsi, e quei trastulli e ricreamenti prendere che Glauco con le sue marine greggi a’ suoi seguaci prestar con l’amo e con le reti suole, qual luogo meglio de la mia patria glielo potrà dare? E chi poi si deiettasse veder tanti miracoli di natura quanti Pozzuolo produce, ove finse il padre dei poeti esser la via che a l’inferno conduce, se in quelle bande si vorrà diportare, vederà gli effetti più che mirabili che la Sol- fetara produce, vederà il fumoso asciugatoio, tanti salubri bagni, l'orrenda ed intricata spelonca de la Sibilla cumea, l’artificioso laberinto di Dedalo, le piscine luculliane, le rovine mirabilissime del suo grande e finestrato palazzo, le case e chiese di Pozzuolo per terremoto nel mare sommerse e tante meravigliose caverne che la natura ha fabricato, che quanto più in quei luoghi dimorerà più le varie cose e mirabili bramerà di vedere. Essendo adunque Napoli de la maniera che io vi vo divisando, la maggior parte dei baroni e prencipi del Reame usa la più parte del tempo quivi dimorare, si per i già detti piaceri ed altresì per esser la famosissima città piena d’uomini letterati e di prodi