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NOVELLA V 337 vita sua con colei che più che se stesso amava, cosi le rispose: __ Cor del corpo mio ed unico sostenimento de la vita mia, come non potrei io voler ciò che tu vuoi, se volendo tu la morte mia, ¡n sarei astretto volerla? 11 perché prima dinanzi a questa ima- gine che la Vergine Maria e il suo 'figliuolo Giesu Cristo ci rappresenta e poi a la presenza de la tua nutrice io t’impegno !a fede mia che mai altra donna che te prenderò per moglie, e per più sicurezza tua, se ti piace, adesso ti sposerò. — Piacendo molto questo ad Emilia, egli la sposò, e poi si misero a letto ove il rimanente de la notte con gran piacere insiememente se ne dimorarono prendendo più volte l’un de l’altro amoroso piacere. Innanzi l’alba poi Fabio si parti riputandosi il più contento amante che mai fosse. Stettero i dui amanti più d’un anno godendosi molto spesso, e mai impedimento alcuno non ebbero. Ora volle il padre di Fabio darli moglie; ma egli non la voleva intendere, pregando il padre che a questo noi volesse astringere. Il padre che si vedeva vecchio ed averebbe voluto innanzi la morte sua veder il figliuol maritato, lo fece per via di alcuni parenti ed amici essortare a far quanto egli voleva. Ma veggendo che Fabio non dava orecchie a persona scusandosi che era ancor troppo giovine, lo domandò un di a parte e in questo modo gli parlò: — Fabio, tu vedi che io soruper passar da la vecchiaia a la decrepità e che ornai posso poco più vivere. Fa’ che io mi parta contento dei casi tuoi, il che sarà se tu prenderai quella moglie che io t’ho trovato, bella, nobile e ricca. E quando forse quella che io fra molte scielta ti ho non ti piaccia, dimmi liberamente l’animo tuo, ché un’altra si troverà che sia di tuo sodisfaci- mento. — Fabio udendo ragionare in questa forma il padre, quasi piangendo rispose: — L’animo mio era di non legarmi a nodo maritale cosi tosto, essendo ancora troppo giovine; ma poi che voi cosi volete, io non vo’ altra moglie che Emilia figliuola di Niccolò Crescenzi. — Quando il padre senti ricordar il suo capitale e mortalissimo nemico, tutto d’ira s’infiammò e disse: — Pensa ad altro, Fabio, e non credere che io voglia in casa mia la figliuola del maggior nemico che io al mondo abbia. E per non star tutto il di in questi fastidi, io ti dico per ultima M. Bandello, Novelle. 22