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NOVELLA IV 333 finestra de la camera che risponde verso la via, la quale tu non fermerai. — La fante intese il tutto e n’avvisò fra Francesco, ji quale sentendo che Cassandra consentiva a la morte di lui, rivoltò il fervente amore in crudel odio e deliberò prenderne fiera vendetta. Provisto adunque a le cose sue e di suo nipote, andò a trovar Cassandra e le disse come la seguente notte voleva seco giacersi; di che ella si mostrò contenta ed al veneziano lo fe’ sapere, avvisandolo che venisse di due ore innanzi di, perché in quell’ora il frate soleva dormire. Andò fra Francesco armato con uno spiedo, e fattosi menar da una gondola per canale, entrò in casa tra le quattro e cinque ore di notte. Egli con la Cassandra prese quel piacere che volle, avendo sempre l'occhio a la finestra. Come gli parve che fosse l’ora che il veneziano devesse venire, egli si levò ed armossi. Cassandra sentendo questo, gli disse: — Oimè, perché volete voi ora partirvi? voi non ci avete dormito già è più di un mese e volete andarvene? Io veggio bene che non mi amate. — Sta' cheta — disse il frate — e non parlare se non vuoi eh’ io ti rompa il capo. Dormi e non mi dar noia. — Ella che ancora dormito non aveva e che senti che fra Francesco cosi armato si corcò, vinta dal sonno e stracca dal macinare s'addormentò. Come il frate la senti dormire, chetamente si levò e preso lo spiedo si mise a rimpetto del balcone. Venne il veneziano col compagno ed una scala, e giunti a la casa, l’amante sali a la finestra quanto più puoté senza far strepito. Stette un poco fermo al balcone a spiare se niente sentiva, e nulla sentendo, fece dopo sé su la scala salir il compagno e soavemente apri la finestra. Fra Francesco che stava in guisa di gatta che al buco se ne stia per gremir il topo, come vide il balcone aperto e già il giovine su quello, con due mani gagliar- dissimamente gli tirò un colpo di spiedo e colselo diritto ne la gola sotto il mento e passollo di banda in banda dietro ne la coppa. Cadette il misero giovine morto sovra il compagno e quello seco a terra fe’ cadere, che si ruppe sovra il mattonato de la callisella una coscia. Fra Francesco sentito i nemici esser a terra rovinati, al letto s’accostò ove ancora Cassandra dormiva, e con un rasoio che recato aveva, le tagliò via il naso