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322 PARTE SECONDA di Milano, e seco diede ordine a quanto intendeva di fare. Il perché la notte seguente poste le spie a la casa d'Ambrogio, stava il tedesco aspettando d’intendere se per sorte se ne veniva a giacersi con la moglie, secondo che gli era stato detto. Monsignore lo preposto che nulla di questa trama sapeva, tra le tre e quattro ore se n’andò come era consueto ad incantar il mal tempo con la sua donna. Quelli che in aguato nascosamente s’erano appiattati, videro un accompagnato da cinque servidori arrivar a la porta de la casa d’Ambrogio, e dato certo segno, tutto solo dentro entrare e i servidori subito tornarsi indietro. E non conoscendo chi si fosse colui che in casa ricoverato s’era, tennero per fermo colui esser il marito de la donna; onde un di loro partitosi, diede avviso al tedesco di quanto veduto avevano, e gli altri se ne rimasero a le poste. Guglielmo inteso questo, come di già con Momboiero ordinato aveva, prese venticinque fanti de la guardia e a la stanza del suo debitore tutto allegro si dirizzò. Quivi giunto e posti i sergenti ai luoghi convenevoli, andò a la porta e cominciò molto forte a batter l’uscio e gridare, domandando per nome il padrone de la casa. Sentendo il gran picchiare de la porta, una de le serve de la donna tutta sonnacchiosa si fece ad un balcone e disse: — Chi è là giù? chi picchia a quest’ora? — Guglielmo alora le rispose che era bisogno che parlasse col messere de la casa. — Egli non ci è — disse la donna,—perché la settimana passata andò in villa; si che, messer mio, andate a la buon’ora e non ci date cotanta seccaggine a quest'ora, che è tempo di dormire e non d’andar cercando di parlar ai gentiluomini. — Voleva Guglielmo rispondere non so che a la fantesca, ma ella come ebbe finito il suo parlare, cosi ritiratasi a dentro, serrò il balcone e ritornossi a letto. Il tedesco che cosi di leggero non credeva a la fante, anzi portava ferma openione che il gentiluomo fosse in casa con la moglie, sali in una fierissima còlerà e con maggior ro- more che prima, fece che i sergenti che seco erano, con le picche ed alabarde cominciarono a mettersi a torno a la porta, ed in poco d’ora la levarono per viva forza fuor dei gangheri e la gettarono a terra. Avvisati gli amanti di questo, che di già di