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24 parte prima

io sí minutamente raccontando le condizioni bergamasche, se di quanto vi parlo vi posso con brevi parole dar il pegno in mano? Il piú di voi che qui sète conosce lo stranio, volli dir strenuo, soldato Fracasso Dolce da Bergamo, Fracasso, vi dico, che per fuggire il disagio si ripara in casa del signor Gian Maria Fregoso e dei signori suoi figliuoli: specchiatevi in lui e vederete la vera idea di quanto v’ho detto. Egli a punto a punto rappresenta il tutto, come la mosca si mostra simile a la mosca. Ma se vantaggio v’è, credo io che sia in cotestui del quale intendo ragionarvi, perciò che egli di gran lunga avanza tutti gli altri come il piú solenne che si trovi. Non dirò giá che non ci siano alcuni bergamaschi costumati, discreti, modesti e gentili, portando ferma openione ch’io direi bugia. Ed io non vorrei che mi fosse mosso lite e mandato un cartello da combattere, essendo uomo di pace. Perciò vi dichiaro qui publicamente che io non parlo di tutti in generale, ché si sciocco non sono, ma intendo di molti di loro e massimamente dei nati e nodriti nel contado. Ché in Bergamo certamente ho io praticato molti gentiluomini ottimamente qualificati e molto vertuosi. Ma dui o tre fiori non fanno primavera. Né quanto io ora narrerò sará per novellare; ma solo scuserá, ragionando, in questa amplissima e freschissima sala intertenerci fin che passi questo ardente caldo che la stagione ci apporta. Cosi vi darò un mescuglio di molte cose ridicole ma vere. Dico adunque che non è molto questo Gandino, nato nel contado de la cittá di Bergamo d’umil sangue e popolare, poi che in varie paiti e regioni d’Europa fu stato a’ servigi di molti € vide che profitto nessuno non traeva, non potendo a Bergamo per molti errori commessi ritornare, e massimamente per aver ingannata una gentildonna di certi anelli di valuta di dugento ducati, s’acconciò con la signora Clarice Malaspina, che era restata vedova per la morte del marchese Fedrico Palavicino signor di Gibello e d’altri luoghi, e quella serviva in tener conti de le entrate e de le spese ed altri maneggi de la casa. Egli di giá s’era essercitato in cose mercantili, e di tener libri di conti era molto pratico. Nel principio che entrò in casa fu da tutti ben veduto, perciò che