io sí minutamente raccontando le condizioni bergamasche, se
di quanto vi parlo vi posso con brevi parole dar il pegno in
mano? Il piú di voi che qui sète conosce lo stranio, volli dir
strenuo, soldato Fracasso Dolce da Bergamo, Fracasso, vi dico,
che per fuggire il disagio si ripara in casa del signor Gian
Maria Fregoso e dei signori suoi figliuoli: specchiatevi in lui
e vederete la vera idea di quanto v’ho detto. Egli a punto a
punto rappresenta il tutto, come la mosca si mostra simile a
la mosca. Ma se vantaggio v’è, credo io che sia in cotestui
del quale intendo ragionarvi, perciò che egli di gran lunga
avanza tutti gli altri come il piú solenne che si trovi. Non
dirò giá che non ci siano alcuni bergamaschi costumati, discreti, modesti e gentili, portando ferma openione ch’io direi
bugia. Ed io non vorrei che mi fosse mosso lite e mandato un
cartello da combattere, essendo uomo di pace. Perciò vi dichiaro
qui publicamente che io non parlo di tutti in generale, ché si
sciocco non sono, ma intendo di molti di loro e massimamente
dei nati e nodriti nel contado. Ché in Bergamo certamente ho io
praticato molti gentiluomini ottimamente qualificati e molto vertuosi.
Ma dui o tre fiori non fanno primavera. Né quanto io
ora narrerò sará per novellare; ma solo scuserá, ragionando, in
questa amplissima e freschissima sala intertenerci fin che passi
questo ardente caldo che la stagione ci apporta. Cosi vi darò
un mescuglio di molte cose ridicole ma vere. Dico adunque
che non è molto questo Gandino, nato nel contado de la cittá
di Bergamo d’umil sangue e popolare, poi che in varie paiti e
regioni d’Europa fu stato a’ servigi di molti € vide che profitto
nessuno non traeva, non potendo a Bergamo per molti errori
commessi ritornare, e massimamente per aver ingannata una
gentildonna di certi anelli di valuta di dugento ducati, s’acconciò
con la signora Clarice Malaspina, che era restata vedova per
la morte del marchese Fedrico Palavicino signor di Gibello e
d’altri luoghi, e quella serviva in tener conti de le entrate e de le
spese ed altri maneggi de la casa. Egli di giá s’era essercitato in
cose mercantili, e di tener libri di conti era molto pratico. Nel
principio che entrò in casa fu da tutti ben veduto, perciò che