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266 PARTK PRIMA invidiosa del bene e contentezza degli amanti fece che il castellano se n’avvide, ed aprendo meglio gli occhi che prima fatto non aveva, ritrovò egli un giorno il suo signore in adulterio con la moglie cosi celata e cautamente che eglino punto non se n’accorsero. Di cotanto oltraggio il castellano entrò in un fierissimo sdegno, e la fede che al suo signore aveva giurata converti in perfidia e l’amore che gli portava cangiò in mortai ne- micizia ed odio acerbo e crudelissimo, seco deliberando, andasse il caso come si volesse, d’ammazzarlo. E ben che l’ingiuriato castellano per lo scorno ricevuto fuor di misura entrasse in còlerà ed avesse di leggero potuto gli amanti a salva mano uccidere, nondimeno egli per far più la vendetta compita e vie maggior che si potesse, assai meglio la sua ira ed il concetto sdegno dissimulò e tenne celato che i dui sfortunati amanti non avevano saputo i loro amori nascondere. Ed avendo lungamente tra sé vari modi imaginato a ciò che tutti tre i fratelli cogliesse a un laccio,, si pensò che dilettandosi eglino de la caccia, il mostrar di farne una era il più sicuro mezzo che trovar si potesse. Fece adunque far l’apparecchio grande, e sparse la voce che in uno di quei boschi nocerini aveva tra molti veduto il più smisurato e gran porco cinghiaro che ¡mai in quelle selve si fosse visto. Scrisse poi a Foligno ai tre fratelli che il seguente giorno piacesse loro di venire, perché la matina dopoi a buon’ora an- derebbero a caccia ed averebbero il più bel piacere che di caccia avessero già mai. Si ritrovò a caso quel giorno Berardo da Varano duca di Camerino esser a Foligno, il quale sentendo di questa caccia parlare, andò anco egli con i dui maggior fratelli a Nocera: in lor compagnia v’andarono molti gentiluomini ed altri. Piacque a nostro signor Iddio che Corrado terzo fratello s’era il giorno avanti da Foligno partito e cavalcato a Trevio, ov’era da alquanti giovini a un paio di nozze con una bellissima festa stato condutto. Andarono dunque a Nocera Niccolò, Cesare ed il signor di Camerino con lor brigate e giunsero su! tardi. Cenarono tutti in Nocera, e dopo cena Niccolò e il Varano andarono a dormire in ròcca e Cesare restò ne la città, ove quasi tutti gli altri alloggiarono. La notte su l'ora del primo