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NOVELLA LIII 245 vivande. Era poi in casa del dottore per le sue piacevolezze generalmente da tutti ben veduto; né in casa mai stava indarno, perché ora spezzava legna, ora cavava acqua e simil altri servigi volentieri ed allegramente faceva; ed andava per tutta la casa di sotto ed anco di sopra ove voleva, senza che mai gli fosse detto nulla. Di costui e dei suoi motti ed altre piacevolezze che faceva, il dottore molto ne gioiva e seco volentieri ragionava, massimamente la sera dopo cena quando non ci erano stranieri. Medesimamente madonna Cornelia si dilettava fargli dir de le cose de la villa. Onde veggendolo d’assai buon viso, gli gittò gli occhi a dosso, e poi che con altri miglior mezzi non poteva a' suoi bisogni soccorrere, conchiuse tra sé che questo fosse quello che secondo che lavorava a Seivano le possessioni del messere, lavorasse ancora a Pavia il suo orticello, e come prima venisse di villa, tentar la sua fortuna, avve- nissene poi ciò che si volesse. Ella tanto era de la vita che col marito teneva mal contenta che per poco ella averebbe nulla stimata la morte. Non dopo molto, secondo il solito, eccoti che una matina arrivò a Pavia il contadino con frutti di villa e lettere al padrone, e non lo trovando in casa, ché era ito a palazzo per l’altrui liti, andò di sopra ove la madonna in sala tutta sola faceva alcuni suoi lavori. Come ella lo vide, disse: — Ben venga, Antonello — ché cosi aveva nome il lavoratore; — che vai tu facendo? — Madonna — rispose egli, — io ho portato dei nostri frutti, ed anco ho recato una lettera al messere che manda il fattore per certi comandamenti che il referendario ducale ha mandato a Sei vano. — Domandò alora la donna un garzone di casa e lo mandò a palazzo con Antonello a trovar il messere. V’andò egli ed al dottore diede la lettera, il qual letta che l’ebbe, disse: — Antonello, va' a casa a bere ed aspettami là. — In quel tempo che il contadino era ito a palazzo la donna tra sé deliberò, se egli a ora tornava, dar effetto al suo pensiero, con ciò sia che ella era più che certa che essendo ben veduta ragionare con Antonello, che non vi sarebbe stata persona che di ciò sospetto alcuno avesse preso. Ora come egli fu tornato, ella lo domandò di sopra e se gli fece