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172 PARTE PRIMA convenga, perciò che quella séte che oltra la liberalità e cortesia che in voi sono grandissime e tra l’altre vostre doti in voi risplendono come ne la serena notte la luna fra le minori stelle, onorate e senza fine guiderdonate i vertuosi che conoscete. So anco che più i frutti de l’ingegno vi aggradiscono e dilettano che non fanno le gemme, l’oro e le ricche vestimenta, de le quali cose la Dio mercé copiosa ed altrui tanto liberal ne séte che non solo al bisogno di chi vi richiede liberamente allargate le mani, ma assai sovente le aspettazioni e speranze altrui col largo e sontuoso vostro donare prevenite. Degnarete adunque prestar l’orecchie a ciò che il nostro gentil Cittadino ci dice d’un leggiadro e vertuoso atto usato verso un vertuoso uomo da una nora di Carlo di questo nome settimo re di Francia. E riverentemente supplicandovi che vi piaccia tenermi ne la vostra buona grazia, umilmente vi bascio le mani. State sana. NOVELLA XLVI Narra messer Girolamo Cittadino in che modo madama Margarita di Scozia delfina di Francia onorasse maestro Alano poeta francese. Ancora che a questa nostra età — o sia infelicità dei tempi per le continove e sanguinolenti guerre, o sia influsso del cielo, o sia l'avarizia dei grandi che più ad accumular oro che ad onorar le vertù attendono, o qual si sia la cagione, ché ad altri lascie- remo l’investigazione di tal effetto — veggiamo gli uomini vertuosi, e massimamente quelli che tutto '1 di dietro agli studi de le buone lettere impallidiscono e si macerano, non esser in prezzo; non è però che ove sono i prencipi liberali e magnanimi o repubbliche ben institute, che sempre gli uomini dotti non siano onorati e di loro fatta convenevol stima. Né io ora voglio annoverarvi e ridurvi a la memoria le Iodi, i premi e gli onori da uomini eccellenti, da capitani, da duci, da regi, da imperadori e da le magnifiche e nobilissime città ai dotti in diversi tempi