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NOVELLA XLV 167 in Spagna a la corte. Ella ti vuol commettere alcune cose da spedire col re catolico. Oltra che tu prometterai a quella di far quanto ella t’imporrà, le dirai anco che cosi hai da me in special commissione. — Non poteva più dolce suono penetrar l'orecchie di messer Filippo di questo, perciò che intendendo egli che vederia e parlería innanzi al dipartire a la sua donna e che quella gli voleva imporre alcuni affari da negoziare, ne fu oltra modo lieto e contento. Onde venuta l’ora che a lui parve convenevole, quivi se n'andò e fece saper a essa reina che egli quivi era presto a quanto quella degneria comandargli. Come la reina questo seppe, cosi subito ordinò che entrasse in camera. Egli con tremante core entrato, dopo le convenevoli e debite inchinazioni tutto riverente e timido a la reina s'appre- sentò e si le disse: — Sacra madama, io son Filippo servidor vostro che il signor Andrea Borgo manda al re catolico nostro signore, presto a far tutto ciò che voi degnarete di comandarmi, si perché vi sono divotissimo servidore e desidero sovra tutte le cose del mondo che voi di me come di vostro minimo che vi serva vi prevagliate, ed altresi perciò che il signor Andrea rne l’ha commesso. — La reina alora con lieto viso a lui guardando, gentilmente gli parlò: — E noi con fiducia che debbiate far quanto vi diremo vi abbiamo fatto qui venire, perciò che conoscendovi gentiluomo e tenendo per certo che volentieri farete cosa che ci sia a grado, n'è paruto far elezione di voi. Ciò adunque che da voi vogliamo è che voi diate queste lettere, che sono per affari nostri di grandissimo peso, in mano al re catolico e che gli basciate le mani riverentemente in nome nostro. Poi tutte queste lettere darete secondo che noi le indrizziamo, che del tutto ve ne averemo grado. E se per voi possiamo alcuna cosa a vostro onore e profitto, fateci liberamente intender l’animo vostro, ché vi promettiamo che da noi sarete con buon core sodisfatto. E questo per sempre ed in ogni luogo vi sia offerto, ché cosi ne pare e parrà di continuo che la fede, il valore e la grandezza de l’animo vostro il vagliano. — Il buon messer Filippo pieno di tanta dolcezza che gli pareva d’esser in paradiso si sentiva notar il core in un profondo mar d’ogni