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152 PARTE PRIMA avendone il sonno ed il cibo perduto, che altro si poteva dei casi suoi giudicare se non che gli amorosi vermi acerbamente il core gli rodevano e con fieri morsi lo trafiggevano? Essendo adunque tutti tre un di insieme e d’uno in altro ragionamento entrando, avvenne che si cominciò a ragionar d’amore; di modo che il Borgo ed io dicendo a messer Filippo che senza dubio tenevamo per fermo ch’egli fosse stranamente innamorato avendo la mente a la nuova vita che menava, con calde preghiere quello astringemmo che a noi come a suoi fedelissimi compagni e cari amici volesse questo suo amor manifestare, perciò che poteva esser certo che quivi non aveva persona alcuna de la quale più che di noi devesse confidarsi. Gli promettemmo oltra ciò ogni nostro aiuto e favore, se in questo l’opera nostra gli poteva recar giovamento alcuno. Egli alora quasi con le lagrime sugli occhi dopo alcuni focosi sospiri ne disse cosi: — Fratelli miei cari, essendo io certo che di quanto adesso da me udirete voi la vostra mercé mi terrete credenza come il caso ricerca, dicovi che negar non vi posso né voglio che io ardentissimamente e fuor d'ogni misura non ami, perciò che il negar sarebbe tuttavia senza pro, né vi poteria aver luogo ove chi non è ceco può chiaramente vedere come io mi stia. E ancor che le mie parole dicessero ostinatamente di no, il mio viso e la nuova e strana maniera del mio vivere che da qualche tempo in qua ho cominciato a fare, a mal mio grado accennano che io non sia più quello che esser soleva; di modo che se altro in breve non ritrovo più di quello che fin qui m’abbia ritrovato, spero che quella che a tutti quanti che ci nascono mette fine finirà medesimamente questa mia acerbissima vita, se vita in me si può ella chiamare e non più tosto una viva morte. Aveva io fatto proponimento e in tutto conchiuso la cagione del mio fierissimo tormento a persona del mondo non discoprir già mai, non potendola far manifesta a quella che io unicamente amo, ma tacendo ed amando morire. Nondimeno a voi ai quali io non debbo cosa alcuna celare, aprirò il secreto de l’animo mio, non perché io creda a le mie passioni ritrovar conforto o refrigerio