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NOVELLA XL 97 che dentro v'era, e tanto volse e rivolse che a le mani le vennero quei danari che ella riposti v’aveva e trovò anco quegli altri che il di davanti Cocco a Petrone, come vi dissi, dati aveva. Come ella vide questi danari — Ah ! a[i ! — disse — che danari son questi? ove gli hai tu rubati? chi te gli ha dati, ladro gaglioffo che tu sei? di' su, onde gli hai avuti? Io troverò pure i ladronecci che mi sono stati fatti questi di, perché mi trovo mancare di molti danari. — Il povero Petrone che manifestamente conosceva i danari essergli ne l’armario cresciuti né sapeva in che modo, restò fieramente sbigottito e non sapeva altro che dirsi se non che da Cocco gli erano stati dati. Ella udendo questo, con un fiero viso al marito rivolta gli disse: — E tu perché a questo mascalzone da catena hai donato tanti danari? Che vuoi che gli porti a qualche puttana o a le tue bagascie? — Or volendo Cocco far la sua scusazione e dire che tanti danari non erano quelli che egli dati gli aveva, cominciò a narrar una assai lunga e mal composta favola che non aveva né capo né coda. Ma Petrone vi s’interpose, ed interponendosi per discolpar se stesso, incolpò il padrone e narrò il fatto appunto come era. Domicilia udendo questa istoria entrò in tanta còlerà che pareva che gettasse per gli occhi fuoco. E avventatasi a dosso al marito fu per cavargli con le dita gli occhi; pur si ritenne e gli disse: — Vedi, Cocco, io mai a’ miei fratelli non ho detto parola de la tua disonestissima vita che meni e del pessimo trattamento che tu mi fai, anzi sempre di te lodata mi sono. Ma questo villano atto che usato m’hai di pormi un famiglio a lato e mettermi al grandissimo periglio che posta m’hai, io non solamente a’ miei fratelli e parenti ma a tutti i folignati farò intendere, e narrerò loro tutte le tue vertù cardinalesche che hai. — E quivi gli disse Domicilia tanta e si aspra villania quanta mai si potesse ad uno sciagurato dire. Egli se ne stava mutolo e tremante come fa il fanciullo sotto la verga del pedante. Ella poi che con opprobri e minacce si fu alquanto sfogata, rivolta a Nardella le comandò che anco ella il suo armario aprisse, dicendole: — Io penso bene che tu altresì averai menate basse le mani per i miei coffani. Apri, apri, ché io mi vo’ chiarire. — Madonna M. Bandello, Novelle. 7