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90 parte prima

mischia, tolse il bastone del letto, e tra quelli animosamente mettendosi, o in fallo o come si fosse, appiccò due noci su ’l capo al marito, e tanto fece che si rappacificarono. Domandò poi Angravalle perdono d’esser troppo credulo al ribaldone del fante. In questo la donna si gettò ai piedi del padre e dei fratelli, caldamente pregandoli che con loro a casa ne la menassero. — Non mi lasciate, — diceva ella, — ne le mani a costui, se vi è cara la vita mia; egli, come vedete, d’ogni cosa ha sospetto, e temo che un dí per gelosia non mi uccida. Poi, io non voglio quello sciagurato fante in casa, e de la mutola non so a che servirmi. E se io non faccio la cucina non ci sará chi ne faccia il mangiare, se non vogliamo ogni dí mandar a la loggia dei Genovesi per vivere. — Il padre alora, volendo la figliuola seco menare, comandò ai suoi servidori che le cose di lei si prendessero. Angravalle questo sentendo si gettò ai piedi de la moglie, e piangendo la supplicò che tanto scorno non gli volesse fare. Ella stava dura, e quanto piú egli pregava, tanto piú ella si mostrava ritrosa. A la fine egli in presenza di tutti le accrebbe a la dote sei mila ducati d’oro, promettendole che tutta quella famiglia in casa terrebbe che a lei piacesse, e che mai piú di lei non prenderebbe gelosia. La donna essortata dai suoi disse che restarebbe seco. — Io resterò, poi che cosí al signor mio padre e fratelli piace. Ma vedi, marito, io non vo’ che Niceno piú pratichi in casa. Tu hai preso di lui tanta gelosia oltre ogni convenevolezza, che ogni volta ch’io favellassi seco tu montaresti su ’l cavallo de le pazzie. — Questo — disse alora il padre — non starebbe, o figliuola mia, bene, e non mi pare che si faccia, con ciò sia cosa che tutta la cittá di Napoli sa la stretta domestichezza che è tra Niceno e tuo marito. Se egli seco piú non praticasse, si darebbe materia di pensar che per tuo rispetto si facesse. Egli mi par discreto e buon giovine, e che molto ama tuo marito. Sí che non mi piace che a modo alcuno se li dia licenza, anzi che come prima si lasci andar e venire a sua posta, e niente di questo caso occorso se gli manifesti. — Angravalle lodò sommamente il conseglio prudentissimo del suocero, affermando che sempre egli era stato