casa partirsi, fecero che Angravalle da capo un’altra volta narrò
loro tutto ciò che prima aveva contato. Il che puntalmente fece
egli, non variando in parte alcuna il suo ragionamento. Pregolli poi di nuovo che seco n’andassero, perché il tutto chiaramente eglino vederebbero, conoscendo che egli non gli narrava bugie. Il buon vecchio alora, sí per alleggerir il fallo de la figliuola, come anco per mitigar in qualche parte la còlera e l’ira de l’adirato genero, di cui forte dubitava che contra la moglie non incrudelisse imbrattandosi le mani nel sangue di quella, cosí gli rispose: — Se il fatto sta a punto come tu dici, Bindoccia non ci ha tanta colpa come tu ti pensi, perciò che in gran parte la colpa è tua, che la notte e il giorno hai sempre tenuto teco questo tuo Niceno, che è pur nobil giovine e bello. Tu devevi ben sapere che la stipa non sta bene vicina al fuoco. Se il serpe in seno ti hai nodrito, tuo sia il danno. E forse che di quel che a le donne è più bisogno averai sí malamente Bindoccia trattata, che ella sarà stata forzata a provedersi. Il perché noi a casa tua verremo e quella provigione faremo che sarà tuo e nostro onore. — Detto questo, tutti si misero in camino. La donna che su l’avviso stava, come Niceno fu entrato, volle che si spogliasse e seco nel letto si corcasse, sapendo che al marito conveniva andar da l’un canto a l’altro di Napoli. E poi che con grandissimo diletto fecero più volte correr l’acqua a l’ingiù, volle ella che Niceno si mettesse indosso una camicia de la mutola, con certo drappo in capo come
faceva essa mutola, di modo che vedutolo a l’improviso, non
Niceno ma la mutola si sarebbe creduto. Pose poi i panni di
Niceno in luogo già previsto. Poi ammaestratolo di quanto far
deveva, ella molto secura attendeva la venuta del marito, avendo
prima concio il letto di modo che ella sola vi pareva esser
giacciuta. Cosí anco compose la carriuola. Or ecco arrivar il
marito con gli altri. Trovato a la posta il famiglio, e inteso
che Niceno non era partito, salirono le scale, e cominciò Angravalle coi piedi a scuoter l’uscio. A questo romore, la donna
come da lungo sonno destata disse: — Chi è lá? — Poi, sembiante
facendo di riconoscer il marito che gridava: — Apri, apri,