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novella xxviii 393

pensava; e molto più a lui doleva non poter vederla ed esser seco che non faceva l'esser bandito da Milano. Era questa Camilla, la quale cosí Cornelio ardentemente amava, fanciulletta, imperciò che a vent'un anno ancora non arrivava, ed era tra le belle di Milano riputata la piú bella. E ben che tra lei e Cornelio non fosse ancor effetto nessuno d’amor seguito, nondimeno ella, che la lunga servitú e il vero amore e la singular modestia di lui aveva chiaramente a molti segni compreso, lui di core amava e dolente oltra modo ch’egli partito si fosse piú volte questa partita pianse. Non era tra lor occorso che comodamente insieme d’amor parlassero, ma per via di colui che la carretta di lei conduceva s’avevano piú e piú volte scritto, ed il carrettiero, per esser alcun tempo stato al servigio de la madre di Cornelio, molto volentieri quello serviva, di maniera che se agio si fosse trovato questi amanti averebbero compiti i desidèri loro. Essendo dunque Cornelio in Mantova, come si è detto, e quivi non da fuoruscito ma da ben agiato onoratamente stando, avvenne che una gentildonna mantovana di lui senza fine s’accese; ed avendoli fatto il suo amor discoprire, egli fieramente sospirando a la messaggera che gli parlava per parte de la gentildonna in questa forma rispose: — Buona femina, voi direte a la vostra donna che vi manda che io sempre le sarò tenuto ed ubligato di questa sua cortese ed amorevol dimostrazione che mi fa, conoscendomi oltra ogni mio merito da lei amato, e che senza fine mi duole non le poter render il contracambio, perciò che io non sono in mia libertá, né posso in questo a mia voglia disporre, essendomi giá per fede ad altra di modo legato che discioglier non mi potrei. E certo s’io fossi mio come son d’altrui, suo senza fallo sarei, parendomi che la sua beltá, i leggiadri costumi e le gentili maniere siano degne, non che da’ pari miei, ma da molto maggiori siano onorate e servite. Nondimeno tutto quello che io in servigio suo con la roba e con la vita potrò fare, pur che de la mia fede a quella per cui moro e vivo non manchi, il farò sempre volentieri. — Partí la messaggera avuta questa risposta e a la donna il tutto puntalmente riferí, a la quale