castello de la madre de la giovane, ove anco era la madre di
don Diego con nobile e bella compagnia. Quivi fatto lo sponsalizio
come è costume, attesero a le feste ed ai piaceri, e la
seguente notte i dui sposi consumarono il santo matrimonio
e attesero poi a viver sempre allegramente, spesse fiate con dolcezza ricordandosi degli affanni passati, parendo tuttavia dapoi
ad essa Ginevra che non fosse possibile che ella fosse stata sí
rigida, sí renitente e si ostinata, come conosceva che fu. Ogni
volta ancora che accadeva parlar col signor Roderico, che spesso
accadeva, ella infinitamente quello ringraziava de l’infinito obligo
che confessava avergli. Ma io non so, se questa giovane fosse
capitata a le mani d’un perugino, se egli avesse avuta la pazienza
che ebbe il signor Roderico in tanta ostinazione de la donna.