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novella xxvii 377

erano cinque giorni. — E bene — rispose la donna, — va e raccomandami a sua madre. — Ella non volle che del tenore de la lettera alcuno fosse consapevole se non la figliuola, e quando la sgridò elle erano sole. La madretli don Diego, poi che passati i quindici e venti di non vide rivenir il figliuolo, e che molti altri giorni l’ebbe indarno aspettato, tutta di mala voglia, mandò in quanti luoghi ella puoté imaginarsi per aver nuova di lui; ma nulla mai ne puoté spiare. Ed avendo pur inteso non so che del corruccio di Ginevra la bionda per rispetto d’uno sparviero, mandò a la madre di lei per intendere se cosa alcuna sapeva dove don Diego fosse. Ma ella, per non la metter in disperazione, non le volle far sapere ciò che la lettera scritta a la figliuola conteneva. Ora, qual fosse la vita de la sfortunata madre di don Diego, pensilo ciascuno che sa che cosa sia amor di madre verso un figliuolo e tanto piú quanto è vertuoso, ben allevato e pieno di buon costumi. Ella, piangendo tutto il di, chiamava come forsennata il suo figliuolo e miseramente s’affligeva, ma non mori perché non si muor di doglia a ciò che tuttavia il tormento divenga maggiore. Erano giá passati circa quattordici o quindici mesi che il misero don Diego s’era partito da casa e fatto compagno de le fiere selvagge tra spelonche e boschi, e dal suo servidore in fuori mai non aveva veduto uomo, e per l’aspra vita che di continovo aveva fatto e l’accerbo pianger che faceva e la mala contentezza de l’animo che ognora il rodeva era si trasfigurato, che se la madre istessa l’avesse veduto non l’averebbe raffigurato. Ora, pentita la fortuna di tanta indegnitá quanta il povero cavaliero a torto sofferiva, cominciò a volersi pacificare. Avvenne adunque che quel cavaliero, di cui di sópra vi ragionai che volle don Diego far consapevole del suo amore e poi, non so come, si restò che nulla gli disse, ritornando di Guascogna ove per suoi affari era ito, passò per quelle contrade ove don Diego era boscareccio cittadino, e la via errando s’abbatté a passar per dinanzi l’abitata caverna, e quivi veggendo molti vestigi umani, essendo quasi un’arcata da quella lunge, gli parve vedervi entrar dentro uno, ma non puoté scernere chi si fosse. Egli era don Diego,