sciata del cavaliero, di che ella piú sdegnata: — Ahi sleale amante — disse — e temerario, che avendomi tradita e me per un’altra a
me in nessuna parte uguale abbandonata, ancora ardisce di venir ov’io sono e mandarmi per piú mio dispregio a basciarmi
le mani. Ma a la fé di Dio io gliene farò l’onore che merita. —
E alora disse il tutto a la donzella, de lo sparviero e de l’amore
di don Diego con la figliuola del signor Ferrando. La cameriera
queste favole sentendo e verissime credendole commendò molto
la sua padrona di questo proposito, aggiungendo stipa al fuoco.
Amava questa donzella un giovine in casa, il quale, non saperei
dire per qual cagione, voleva un gran male a don Diego e spiacevagli
oltra modo che egli devesse prender per moglie Ginevra
la bionda. Onde, intendendo la cagione di questo sdegno, ordí
tra sé una certa favola: fingendo aver da persona degna di fede
udito dire che don Diego, se non fosse stata la riverenza che
a la madre portava, averebbe di giá quell’altra giovane de lo sparviero sposata, fece che la cameriera quest’altra favola a la sua
donna disse, la quale ella troppo bene credette. E deliberata
troncar questa pratica e far che don Diego piú innanzi non le
venisse, domandò un paggio e strettamente gli commise che
il di seguente devesse star fuori del castello a certo luogo, ove,
venendo, don Diego per forza giungeria e a lui dicesse: — Signor
don Diego, Ginevra la bionda mi manda a voi e per me vi dice
che debbiate andar al luoco donde il vostro buon sparviero a
voi tanto caro viene, perciò che qui non prenderete voi piú né
pernicioni né quaglie. — Andò al tempo suo al luogo a lui assegnato il paggio, e tanto ivi stette che don Diego, secondo la
sua usanza, ci venne. Come il paggio il vide, cosí se gli fece
incontro e li disse quanto la padrona sua comandato gli aveva.
Il cavaliero, che era intendente ed accorto, intese assai bene il
gergo. Onde, senza andar piú innanzi, a casa ritornò tutto di
mala voglia e come fu giunto andò a la sua camera e scrisse
una lettera tale quale il caso richiedeva, e preso lo sparviero
quello ammazzò ed insieme con la lettera per un suo servidore
che fece montare a cavallo a Ginevra la bionda mandò. Ma
ella, giunto a lei dinanzi il servidore, non volle né lettera né