Egli fa a l’amor con quante giovanette vede ed ora egli è ardentemente innamorato de la figliuola del signor Ferrando de la
Serra, da la quale ha avuto uno sparviero che tien piú caro che
la propria vita. — Non so se queste parole quel ser Bufalone dicesse da sé o che da altri fosse indutto a dirle. Ben so che furono cagione di grandissimo male, come intenderete, perciò che
come Ginevra la bionda l’ebbe udite si parti dal luogo ov’era
e se n’andò a la sua camera, ove entrò in tanta gelosia ed appresso in cosí fiera còlerá che fu piú volte per disperarsi, e
tanto prese questa cosa a sdegno che l’amore che a don Diego
portava converti in crudelissimo odio, non pensando che colui
che la cosa aveva detta poteva esser mosso da altrui, o dettola
per invidia e malignitá. Da indi a poco tempo il cavaliero, com’era usato, venne a veder la non piú sua Ginevra la bionda,
la quale come udí ch’egli era smontato in castello, di fatto se
n’andò a la sua camera e dentro si serrò. Il cavaliero venuto
in sala si mise a ragionar con la madre de la irata giovane e
buona pezza vi s’intertenne, ed aveva in pugno quello sparviero del quale contava i miracoli che faceva. Ora, veggendo
che Ginevra la bionda non compariva come era solita, domandò
ciò ch’era di lei e gli fu risposto che quando egli venne, che
ella se n’cra andata in camera. Di che egli non fece altro motto.
Quando poi gli parve tempo, tolta licenza da la signora vedova
si parti, e discendendo le scale riscontrò una donzella de la giovane, a la quale disse che in nome di lui basciasse le mani a la
sua padrona. Questa cameriera era consapevole de l’amor di
tutti dui, e de lo sdegno de lo sparviero nulla ancora sapendo,
fece l’ambasciata a la sua signora. Aveva giá Ginevra la bionda
saputo che don Diego era con lo sparviero in pugno venuto
e quello mirabilmente commendato. Onde ella teneva per fermo
che in dispregio di lei recato l’avesse. Il perché, oltra che credeva fermamente che egli con quell’altra giovane facesse a
l’amore, si teneva anco da lui beffata e schernita, onde di maggior sdegno s’accendeva, e cosí l’era entrata questa fantasia nel
capo che non era bastante cosa del mondo a levarle questo farnetico di mente. Ora la cameriera venne in camera e le fece l’amba-